Lo stato d’Israele si è dato tempo due settimane per evitare la quarta ondata da Covid19.
Il numero dei contagiati continua a crescere di giorno in giorno e la preoccupazione sembra crescere, si vuole evitare a tutti i costi che il monitoraggio della pandemia sfugga di mano e ritrovarsi nella stessa situazione del settembre 2020.
Sharon Alroy-Preis, capo del dipartimento di salute pubblica del ministero della Salute, ha dichiarato che i divieti di viaggio COVID in base al paese non sono più efficaci e cheche 150-200 portatori di virus entrano in Israele ogni giorno poiché la morbilità è in aumento in tutto il mondo a un “tasso preoccupante”.
Gli esperti prevedono di avere tra gli 800 e 1000 pazienti gravi, quindi si cerca di correre ai ripari, già dalla mezzanotte di mercoledì è stato riattivato il Green Pass per i luoghi con più di 100 persone e proprio in queste ore il comitato per la vaccinazione del ministero della salute si è espresso in modo favorevole ad una terza dose per le persone più anziane. Comitato che questa mattina ha presentato al Presidente Bennett e al Ministro della Salute Nitzan Horowitz la documentazione, da qui la decisione del primo ministro di partire da domenica.
Stando a quanto riporta Time of Israel il voto del panel non è stato unanime ed è stato presentato un documento che ha dimostrato che l’efficacia del vaccino nella prevenzione di malattie gravi tra le persone di età superiore ai 60 anni che sono state vaccinate a gennaio è scesa dal 97% di aprile all’81% di luglio.
Le divergenze tra gli scienziati si è focalizzata soprattutto sulla soglia d’eta, alcuni avrebbero preferito alzare la soglia a 65 anni, anche se c’è preoccupazione per la mancanza di dati di un’eventuale terza dose è stato riconosciuto che rinviare tale decisione comporterebbe delle conseguenze pericolose.