Segnali di ritorno alla normalità nel nord di Israele. Dopo un anno segnato da tentativi di infiltrazione e lanci di missili da parte di Hezbollah, domenica scorsa, grazie alla tregua raggiunta tra lo Stato ebraico e l’organizzazione terroristica, decine di migliaia di bambini e ragazzi sono finalmente tornati nelle scuole e negli asili delle comunità settentrionali di Israele.
Il ministro dell’Istruzione, Yoav Kisch, ha celebrato il ritorno in classe, definendolo “un simbolo di resilienza e di fede”, come ha scritto su X.La riapertura delle scuole è stata possibile esclusivamente nelle aree dove sono garantiti rifugi sicuri e facilmente accessibili. Secondo il Ministero dell’Istruzione, circa 150.000 studenti hanno potuto riprendere a frequentare gli istituti scolastici nelle zone lungo il confine settentrionale e nelle Alture del Golan. Nonostante ciò, circa 16.000 studenti restano ancora sfollati e frequentano scuole temporanee.
“Durante la guerra ho avuto paura, ma i miei genitori mi hanno dato forza. Spero che tutto questo sia finito e che si possa proseguire normalmente con il mio sesto anno di scuola”, ha dichiarato Shani Vigdorchik, studentessa di 11 anni della scuola elementare Tel Hai di Haifa, al suo ritorno in classe. Le scuole riaperte hanno accolto gli studenti con festeggiamenti, come all’inizio di ogni anno scolastico, cercando di restituire ai loro alunni un senso di normalità dopo i lunghi e difficili mesi di guerra. Un modo per aiutare bambini e ragazzi a tornare a vivere serenamente, nonostante le difficoltà che Israele sta affrontando da più di un anno.