Cresce l’offerta turistica israeliana che registra nel 2018 numeri da record anche grazie all’apertura di tre nuovi prestigiosi alberghi
Inarrestabile. La crescita del turismo in Israele non si ferma. Il mese di aprile 2018 ha registrato un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2017 e del 61% rispetto ad aprile 2016, un’iniezione di 2,1 miliardi di shekel (quasi 500 milioni di euro) nell’economia locale. Se si calcola il giro d’affari generato dal turismo dall’inizio dell’anno, i miliardi di shekel sono sette (ben oltre 1,5 miliardi di euro). La tendenza non potrà che crescere ancora, dopo il grande successo della campagna di comunicazione del Misrad HaTayarut (Ministero del Turismo) – un vero e proprio «blitz di marketing» per usare le parole del ministro Yariv Levin – in occasione della partenza del Giro d’Italia da Israele: oltre mezzo miliardo di persone in tutto il mondo sono state raggiunte dalle immagini di quello che è già passato alle cronache come il più grande e importante evento sportivo che lo stato ebraico abbia mai ospitato nei suoi primi settanta anni di vita. Per accogliere questa ondata di visitatori, il Paese si sta attrezzando con nuove strutture, alberghi di ogni categoria, non solo a Tel Aviv e Gerusalemme.
Importanti sovvenzioni statali, pari al 10% degli investimenti, sono state approvate per la conversione di uffici ed edifici residenziali in hotel. Il budget che il Ministero del Turismo ha messo a disposizione per il 2018 è di 250 milioni di shekel (quasi 60 milioni di euro), un bell’aumento rispetto ai 181 milioni stanziati nel 2017. La sovvenzione più sostanziosa è stata di 35 milioni di shekel (quasi 8 milioni di euro) per un hotel a Gerusalemme con capacità di 248 camere. Nella capitale hanno usufruito di finanziamenti cinque progetti per la creazione di un totale di 482 camere. Ci sono in programma nuovi hotel anche a Netanya (356 camere), a Rishon Lezion (240 camere) e Bat Yam (275 suite di lusso).
Ecco allora i tre hotel inaugurati più recentemente a Tel Aviv.
Ad aprile ha festeggiato l’apertura ufficiale «The Setai» a Giaffa. È il primo hotel israeliano della catena di Miami «Leading Hotels of the World». L’albergo – 120 camere e suite, infinity pool, spa, chef restaurant e interni di ispirazione turca a cura di ARA Design – occupa uno degli edifici storici più importanti di Israele. Ci sono voluti 25 anni di interventi di restauro per recuperare il Kishle, fortezza crociata del XII secolo, patrimonio passato agli imperi napoleonico, bizantino e ottomano.
Ad aprile ha inaugurato anche «Saul» nel centro del centro della White City. Il concept mixa design industriale e atmosfera domestica, motivi classici e contemporanei, Oriente e Occidente, esprimendo l’atmosfera eclettica di Tel Aviv. Le 34 camere sono state progettate con grande attenzione ai dettagli: soffitti alti, giustapposizione di acciaio e cemento a vista con arredi in noce e lampioni restaurati, biancheria in lino turco tessuta a mano. Persino l’accesso gratuito a Netflix.
Fresco fresco d’inaugurazione a giugno, «Drisco», 42 stanze, è un boutique hotel nell’American Colony, tra i quartieri di Neve Tzedek e Florentin. Si tratta di un ritorno alle origini: l’edificio, del 1866, è stato il primo hotel di lusso nella regione, appena fuori dalle mura di Giaffa. Nei secoli la proprietà passò dai coloni americani ai templari tedeschi fino alla loro deportazione da parte delle autorità del Mandato Britannico in Palestina, nel 1940. Allora l’edificio fu abbandonato fino al 2006, quando è iniziato il lungo processo di restauro guidato dall’architetto e interior designer Ari Shaltiel.