Ieri sera il Presidente e la First Lady di
Israele, Isaac e Michal Herzog, hanno ospitato l’attrice Helen
Mirren, in visita in Israele per partecipare all’apertura del Jerusalem Film
Festival, dove è stato proiettato “Golda”. All’incontro con Herzog ha
partecipato anche il regista del film, Guy Nattiv. “Golda è stata una figura
importante, che ha guidato con coraggio il governo. – ha ricordato Il
Presidente – Era una figura storica e ha avuto un’influenza significativa sulla
nostra struttura sociale”. Helen Mirren ha ringraziato il Presidente e la First
Lady per la loro calorosa accoglienza. “Golda è uno dei ruoli più importanti
che ho interpretato. – ha affermato – Ero una giovane donna quando è stata
eletta e vedere una donna alla guida di un Paese complesso come Israele è stato
un momento fondamentale”.
“Spesso mi viene chiesto se vedo
una connessione tra le grandi donne leader che ho ritratto. Il legame più
stretto che vedo con Golda è la regina Elisabetta I in termini di assoluta
dedizione al suo Paese. Aveva un grande fascino” ha aggiunto.
Il film, diretto dal premio Oscar
israeliano Guy Nattiv, si concentra sulle azioni di Meir durante la guerra
dello Yom Kippur del 1973 e le conseguenze del devastante conflitto. La posizione di Meir come donna
in un ambiente maschile come la politica e la sicurezza israeliana nel 1973 ha
affascinato l’attrice vincitrice di un premio Oscar. “Aveva un atteggiamento molto
diverso nei confronti del potere, ma era comunque immenso” ha osservato.
Golda Meir ha lasciato un’eredità
complessa e contestata sulla scia della guerra dello Yom Kippur; tuttavia,
Helen Mirren ha difeso la donna, il politico e il leader. “Penso che
avesse una profonda nobiltà nel suo carattere. Come leader, doveva assumersi la
responsabilità e lo ha fatto, a differenza di molti altri. – ha detto Mirren –
Lei ha sopportato il peso maggiore sulle sue spalle. E penso che debba essere
stato incredibilmente doloroso per lei”.
L’attrice, che ora ha 77 anni, ha
raccontato anche come è arrivata per la prima volta in Israele nel 1967, dove
ha trascorso un po’ di tempo in un kibbutz con il suo fidanzato. “Ho visto
Israele com’era una volta – ha sottolineato – e ora, ogni volta che vengo, mi
stupisco del modo in cui questo Paese è cambiato”.