
Nella notte tra lunedì e martedì, l’IDF e lo Shin Bet hanno avviato una serie di massicci attacchi aerei mirati contro comandanti e alti funzionari politici di Hamas nella Striscia di Gaza. I bombardamenti sono ripresi dopo che Hamas ha respinto l’ultima proposta di Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, per proseguire il cessate il fuoco in cambio del rilascio di undici ostaggi. Non è ancora chiaro se tra gli obiettivi vi fossero figure di spicco come Mohammed Sinwar, sospettato di tenere ostaggi israeliani nelle vicinanze.
Gli attacchi aerei mirano a indebolire le capacità militari di Hamas, dopo che è trapelata la notizia che il gruppo terroristico ha ricostruito una forza di circa 25.000 combattenti, mentre la Jihad Islamica ne avrebbe riorganizzati circa 5.000. Entrambi i gruppi stanno anche ripristinando le proprie difese militari. Otto ore dopo l’inizio delle operazioni, Hamas non è riuscita a lanciare alcun razzo verso Israele e ha confermato la morte di quattro leader: Mahmoud Abu Watfa, direttore generale del Ministero degli Interni di Hamas; Issam al-Da’alis, membro dell’ufficio politico; Ahmed Omar al-Hatta, alto leader; e Bahjat Abu Sultan, responsabile della sicurezza interna.
Questa mattina, il portavoce in arabo dell’IDF, Avichay Adraee, ha invitato i civili di Gaza a spostarsi più a ovest, lontano dalla zona di confine con Israele, per evitare di trovarsi coinvolti nei combattimenti. La cosiddetta “zona rossa”, definita dall’IDF come area di combattimento, si estende lungo tutta la Striscia da nord a sud e comprende aree come Beit Hanun, Harvat, Hazza e Abasan. L’IDF ha specificato che i civili dovrebbero dirigersi verso le aree occidentali di Gaza City a nord e di Khan Yunis a sud, senza fornire indicazioni precise per la zona centrale della Striscia, finora colpita con maggiore cautela. Alcuni rapporti suggeriscono infatti che questa prudenza sia legata alla possibile presenza di ostaggi israeliani.
Nonostante le aspettative di un’imminente invasione terrestre sotto la guida del nuovo Capo di Stato Maggiore dell’IDF, Eyal Zamir, l’operazione per ora resta confinata agli attacchi aerei. Tuttavia, il comando militare ha lasciato intendere che le operazioni potrebbero essere ampliate se necessario. L’obiettivo strategico rimane ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi, come stabilito dal governo israeliano. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato all’IDF di agire “con forza” contro Hamas.
“Se Hamas non rilascia tutti gli ostaggi, le porte dell’inferno si apriranno su Gaza”, ha dichiarato Katz, aggiungendo che “gli assassini e stupratori di Hamas incontreranno l’IDF con una forza mai vista prima”.
“Non ci fermeremo finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno raggiunti”, ha aggiunto. Nel frattempo, il Comando del Fronte Interno ha aggiornato le direttive di sicurezza per le comunità al confine con Gaza e ha disposto la chiusura delle scuole.
La Casa Bianca ha ribadito il pieno sostegno a Israele, con la portavoce Karoline Leavitt che ha dichiarato: “Hamas, gli Houthi e tutti coloro che vogliono terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti pagheranno un caro prezzo. Si scatenerà l’inferno”.