Hamas e Jihad Islamica rivendicano l’attentato fallito a Tel Aviv

Luca Spizzichino | 19-08-2024

L’esplosione avvenuta ieri sera nel quartiere Hatikva di Tel Aviv è il risultato di un attentato terroristico fallito, che come riportato da Channel 12, è stato rivendicato da Hamas e dalla Jihad Islamica. Hamas ha minacciato inoltre che gli attentati suicidi in Israele continueranno.

Le indagini della polizia e dello Shin Bet hanno stabilito che l’attentatore, un residente dei territori controllati dall’Autorità Nazionale Palestinese, stava trasportando “un ordigno esplosivo ad alta potenza”. La detonazione anticipata, causata da un malfunzionamento, ha provocato la morte del terrorista, che stava trasportando circa 8 kg di esplosivo, ha evidenziato Channel 12. Secondo Itay Blumental, giornalista militare di Kan, l’attentatore proveniva da Nablus (Shechem) ed era entrato illegalmente in Israele.

“È stato un miracolo che la bomba non sia esplosa in luoghi affollati come una sinagoga o un centro commerciale, dove avrebbe potuto causare decine di vittime” ha sottolineato il vice commissario Haim Bublil, comandante del distretto di Ayalon, in un’intervista alla radio Kan Reshet Bet.

Il comandante distrettuale di Tel Aviv, Peretz Amar, ha confermato che “l’uomo ucciso non era un civile innocente, ma il responsabile del trasporto dell’ordigno”. Ha inoltre sottolineato che, al momento, non ci sono prove di complici e che l’attentatore sembra aver agito da solo. Secondo le prime ipotesi, l’esplosione è avvenuta durante il trasporto della bomba, con un camion vicino che ha assorbito gran parte delle schegge.

Nell’esplosione è rimasto ferito un passante di 33 anni, colpito da frammenti di schegge. È stato curato sul posto e successivamente trasportato all’ospedale Ichilov per ulteriori accertamenti. “C’erano fiamme ovunque e detriti volavano in tutte le direzioni. Ho avuto la sensazione di non riuscire a respirare,” ha raccontato a Channel 12 Leonid, il passante ferito mentre attraversava l’area in scooter.