Una pietra di confine antica di 1.700 anni con inciso in greco il nome “Kfar Nafah” è stata scoperta durante scavi condotti dalla Israel Antiquities Authority sulle alture del Golan, vicino alla base militare di Nafah, prima dell’installazione di una conduttura dell’acqua della compagnia idrica Mekorot. La decifrazione dell’iscrizione ad opera di Danny Syon e Haim Ben-David ha dimostrato che Nafah è il nome del sito da quasi duemila anni. Secondo i ricercatori, “l’iscrizione che menziona il nome Kfar Nafah (villaggio di Nafah) era incisa su una pietra di confine: sotto l’imperatore romano Diocleziano (intorno al 300 e.v.), queste pietre furono poste ai confini dei villaggi allo scopo di riscuotere le tasse”. I ricercatori hanno spiegato che “di solito i nomi antichi vengono preservati quando c’è continuità di insediamento umano, ma a Nafah gli antichi resti non attestano tale continuita’. Dal periodo bizantino, circa 1.500 anni fa, fino ai tempi moderni non sono noti insediamenti in quest’area, a parte brevemente durante il periodo mamelucco (XIII-XV secolo e.v.). Per questo la preservazione del nome è sorprendente e interessante. E’ un evento raro”. La base di Nafah delle Forze di Difesa israeliane è assurta recentemente alle cronache come il set della serie tv israeliana sulla guerra dello Yom Kippur (1973) Valle delle lacrime, che sarà trasmessa a livello internazionale su HBO Max. (ITALPRESS)