Fame, torture, abusi sessuali: sono alcuni degli agghiaccianti dettagli riportati nel documento ufficiale consegnato da Israele alle Nazioni Unite, che getta luce sulle condizioni inumane inflitte agli ostaggi catturati da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Questo rapporto, redatto dal Ministero della Salute israeliano e supportato da testimonianze di medici, familiari e sopravvissuti, intende sensibilizzare la comunità internazionale sull’urgenza di agire per salvare i prigionieri ancora in ostaggio e perseguire i responsabili di queste atrocità.
Il documento descrive nel dettaglio gli abusi subiti e il devastante impatto sulla salute fisica e mentale delle vittime, basandosi sulle osservazioni del personale medico che le ha curate al loro ritorno in Israele. Storie di riabilitazione, documentate con pseudonimi, mostrano il percorso di recupero affrontato dagli ostaggi sopravvissuti, dopo aver subito privazioni di cibo e acqua, percosse, isolamento, marchiature, tirate di capelli e violenze sessuali.
Secondo il rapporto, molti ostaggi sono stati privati di cure mediche essenziali, e almeno uno di loro è morto per complicazioni non trattate. Alcuni anziani rimpatriati hanno sviluppato trombosi venosa profonda a causa dell’immobilità forzata, una condizione potenzialmente letale se non adeguatamente curata. Preoccupazioni crescono anche per i bambini liberati, il cui sviluppo e benessere psicologico potrebbero essere gravemente compromessi a lungo termine.
Gli ostaggi hanno riferito di incubi ricorrenti, privazione di sonno e “derealizzazione”, con molti di loro convinti, durante la prigionia, di vivere in un incubo o in una realtà distorta. Il senso di colpa dei sopravvissuti è diffuso, e molti evitano di raccontare le proprie esperienze per timore di ritorsioni contro i familiari ancora prigionieri.
Tra le testimonianze, due bambini hanno raccontato di essere stati legati insieme e picchiati, mentre altri due presentavano segni di bruciature compatibili con marchi a fuoco. Due adolescenti hanno riferito di essere stati costretti a compiere atti sessuali l’uno sull’altro. Numerosi ostaggi, indipendentemente dall’età o dal sesso, hanno subito violenze sessuali, tra cui una donna aggredita sotto la minaccia di una pistola.
“Per 450 giorni, uomini, donne, bambini e anziani innocenti sono stati torturati e privati della loro dignità. L’ONU ha ora tutte le informazioni necessarie per intervenire. Non c’è più tempo da perdere” ha scritto il Presidente israeliano Isaac Herzog su X.
“Le sconvolgenti testimonianze degli ostaggi rilasciati dipingono una cruda realtà: abusi fisici, tormenti psicologici e condizioni disumanizzanti inflitte a persone innocenti, tra cui bambini e anziani, per oltre 50 giorni strazianti” ha dichiarato il movimento Hostages and Missing Families Forum a seguito della pubblicazione del rapporto.
“Non passa giorno senza che io pensi alle immense difficoltà affrontate da coloro che sono tornati e da coloro che sono ancora prigionieri”, ha affermato la dottoressa Hagar Mizrahi, capo della direzione medica del Ministero della Salute. “Le gravi condizioni fisiche e mentali dei rimpatriati offrono al mondo uno sguardo sulle diffuse atrocità commesse da Hamas”.