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    Gli artisti israeliani a sostegno di soldati e civili

    Sono numerosi gli artisti israeliani che stanno attraversando il Paese per esibirsi davanti ai soldati al fronte e ai pazienti in ospedale; cantano in matrimoni improvvisati e partecipano a funerali, vanno a trovare le famiglie in lutto. Una partecipazione che non si vedeva da tempo, cinquant’anni per l’esattezza, quando nelle ore più critiche della Guerra del Kippur i migliori cantanti israeliani, tra cui il leggendario Leonard Cohen, andarono al fronte e organizzarono concerti improvvisati per dare sostegno ai soldati.

    Omer Adam, Eyal Golan, Shlomo Artzi, Netta Barzilai, Ishay Ribo e Hanan Ben Ari sono solo alcune delle grandi star israeliane che si sono mosse fin da subito per dare un supporto a chi si è trovato direttamente coinvolto nel massacro del 7 ottobre oppure a chi si è trovato pochi giorni dopo nelle basi, pronto per andare in battaglia.

    Ishay Ribo era nel bel mezzo di una serie di spettacoli per le festività ebraiche, con la sua ultima messa in scena prevista per l’8 ottobre, il giorno dopo la fine di Sukkot. Uno dei tantissimi concerti annullati con lo scoppio della guerra contro Hamas. Ribo da settimane si esibisce in giro delle basi dell’IDF nel sud del Paese, cantando per e con i soldati, facendo quello che sa fare meglio per sostenere e sollevare lo spirito dei suoi fratelli. “Siete d’ispirazione!” ha scritto Ribo sulla sua pagina Instagram, postando i video di diverse esibizioni in giro per il sud del Paese.


     

    Il cantante israeliano non è l’unico che si è subito diretto nelle basi dell’esercito. Un caso simile è quello di Hanan Ben Ari, che è stato colpito direttamente da questa tragedia. Aviv Bera’am, il produttore tecnico del cantante, è stato assassinato dai terroristi di Hamas nel Kibbutz Kfar Aza. “Giovedì scorso ridevamo insieme. Eravamo emozionati per il volo per gli Stati Uniti”, ha ricordato Ben Ari, che una volta appresa la notizia si è esibito all’ospedale Ichilov di Tel Aviv, al matrimonio improvvisato di un soldato ein diverse basi tra il nord e il sud. “Questa è la cosa migliore che so fare, cantare con la gente”, ha detto Ben Ari in una delle sue live su Instagram.

    Questo momento particolare lo ha ispirato anche nello scrivere una canzone, Moledet, dove racconta di ciò che è accaduto in Israele nelle prime due settimane dall’inizio della guerra. “Questa canzone è dedicata alla mia nazione”, ha scritto BenAri. “Non a quella che era fino a una settimana fa, ma a quella che creeremo quando tutto questo sarà finito.”

    Uno dei più importanti cantanti israeliani, Shlomo Artzi, che un mese prima si era esibito a Sderot, si è recato nei letti d’ospedale dei feriti e nelle case di coloro che sono in lutto, tra cui quella di un soldato, morto difendendo il Kibbutz Kfar Aza, e della famiglia di Jonathan Rom, che è stato ucciso al rave. “Una canzone non può guarire il dolore, ma può mostrare amore e simpatia per questa famiglia che ha perso ciò che è più importante diogni altra cosa”, ha scritto Artzi sulla sua pagina Instagram.

    La cantante vincitrice dell’Eurovision 2018, Netta Barzilai, ha fatto visita agli ospedali e ha trascorso diverso tempo con gli sfollati che soggiornano negli hotel del Mar Morto. Una di queste fermate è avvenuta a casa dei genitori di Tuval Haim, il batterista di Barzilai, il cui fratello, Yotam Haim, è scomparso dal 7 ottobre.

    Come nel caso di Hanan Ben Ari, anche altri cantanti hanno iniziato a produrre testi e musica che riflettono lo stato d’animo della società israeliana, ferita ma che lotta per la propria esistenza. Tra questi Eyal Golan, famoso per la sua “Mi She Maamin Lo Mefached”, ha pubblicato una settimana fa Am Israel Hai. “Quando ascoltate questa canzone voglio che chiudiate gli occhi e immaginate il giorno dopo, perché arriverà” scrive nel post di lancio della canzone.“Vinceremo, perché non c’è altra scelta, perché non abbiamo un altro Paese” si legge ancora.

    Mentre con Dance Forever, il famosissimo Omer Adam ha voluto ricordare coloro che sono stati uccisi durante il festival Nova.

    Ma anche cantautrici emergenti hanno contribuito, come Atara Uriya che ha pubblicato una sua canzone, “Forever”, dedicata alle forze di polizia cadute nel tentativo di proteggere le persone nelle città e nelle comunità di confine attaccate dai terroristi.

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