Attualmente in Israele vivono circa 123.000 sopravvissuti alla Shoah. È quanto emerge da un rapporto dell’Autorità per i diritti dei sopravvissuti – dipartimento governativo che si occupa della loro assistenza – pubblicato in occasione del Giorno della Memoria, che quest’anno segna gli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Secondo i dati, 41.751 sono i sopravvissuti alla persecuzione nazista e 44.334 coloro che sono riusciti a fuggire dall’avanzata dell’esercito nazista, in particolare nell’ex Unione Sovietica. Un terzo gruppo di 37.630 sopravvissuti è stato vittima di antisemitismo durante la guerra: si tratta principalmente di ebrei che vivevano sotto il regime francese di Vichy in Marocco e Algeria, oltre ad ebrei iracheni.
Il rapporto menziona anche 133 israeliani che hanno combattuto durante la Seconda guerra mondiale nelle file delle forze alleate.
Nell’elenco figurano anche 16.000 coniugi di sopravvissuti alla Shoah deceduti, che ricevono assistenza governativa.
Nel 2024 l’Autorità competente ha distribuito oltre 3,9 miliardi di NIS (1,1 miliardi di dollari) a sostegno dei sopravvissuti. Le donne rappresentano il 61%. Circa il 37% è nato nell’ex Unione Sovietica, il 17% in Marocco e l’11% in Iraq.
Secondo il rapporto, un terzo dei sopravvissuti è arrivato in Israele tra il 1948 e il 1951. Il 9% è immigrato negli ultimi 25 anni e 54 nel 2024.
In foto: il sopravvissuto alla Shoah Naftali Furst