Benny Gantz, il leader del Partito Blu e Bianco, ha annunciato di aver fallito nel tentativo di formare il nuovo governo israeliano ed ha rimandato il mandato al presidente Reuven Rivilin. L’annuncio è arrivato ieri sera qualche ora prima della scadenza della mezzanotte, entro la quale avrebbe dovuto arrivare ad un accordo per la formazione del nuovo governo per scongiurare un ritorno alle urne, il terzo in un anno. Dopo la rinuncia di Gantz scatta un periodo di 21 giorni durante il quale almeno 61 dei 120 membri della Knesset, il parlamento israeliano, potranno scegliere uno dei deputati perché diventi primo ministro. Se si troverà un nome, ci saranno 14 giorni di tempo per formare una coalizione. In caso contrario, al termine dei 21 giorni che partono da oggi si andrà nuovamente ad elezioni anticipate. Una data plausibile potrebbe essere marzo. “In questo periodo – ha detto Gantz – resterò a disposizioni per negoziati diretti, sostanziali e rapidi per formare un governo che porti Israele fuori dalla paralisi imposta. Ci sono 21 giorni fatidici durante i quali la democrazia in Israele sarà sottoposta al più importante dei test”.
Alle elezioni del 17 settembre scorso il partito di Gantz aveva conquistato 33 seggi, solo uno in più rispetto al Likud di Netanyahu. A risultare decisivo per il fallimento di entrambi i leader è stato il rifiuto dell’ex ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, a sostenere qualsiasi tipo di governo di minoranza, sia che fosse appoggiato dai partiti arabi sia che fosse il blocco di destra del premier. Il leader del partito Israel Beitenu ha accusato sia Netanyahu che Gantz di aver voluto accettare alcuna modifica alle loro posizioni per meri motivi personali.