“Non possiamo continuare ad aspettare i palestinesi. Se dicono ‘No’ a tutto allora saremo costretti a procedere senza di loro”. A parlare così è il ministro israeliano della Difesa Benny Gantz, che sembra così aprire ad annessioni unilaterali in Cisgiordania come vuole fare il primo ministro Benyamin Netanyahu a partire dal primo luglio. Secondo il leader di Blu e Bianco, il piano Trump, sulla base del quale partirebbero le annessioni, “è il primo a guardare a ciò che avviene sul terreno in modo realistico”. “Quello che faremo avrà conseguenze, ma anche quello che non faremo”, ha detto ancora Gantz, aggiungendo di “voler lavorare per ridurre il rischio di trasformare Israele in uno stato bi-nazionale, assicurando che Israele mantenga il controllo del suo territorio”. “Non prenderemo palestinesi nel nostro territorio, non violeremo diritti umani o il diritto di movimento, lavoreremo in coordinamento con i paesi della regione, con i quali siamo in contatto, non metteremo in pericolo gli accordi di pace”, ha detto ai giornalisti, secondo quanto riporta la stampa israeliana. Secondo il Jerusalem post, che riporta le sue parole, Gantz, che assumerà la guida del governo fra un anno e mezzo, vorrebbe annettere solo una piccola area, all’interno di un grande blocco di insediamenti, mentre Netanyahu vorrebbe annettere il 30% della Cisgiordania, sulla base della mappa del piano Trump. Intanto l’ambasciatore americano in Israele, David Friedman, si trova a Washington per chiarire quale tipo di passo unilaterale israeliano potrebbe sostenere l’amministrazione Trump. (Cif/Adnkronos)