“Gli Emirati vogliono sapere di avere un amico dalla loro parte in caso di aggressione iraniana”. Raggiunto al telefono dall’Adnkronos, l’ex ambasciatore israeliano in Italia Avi Pazner, spiega lo “storico” accordo fra Israele e gli Emirati con l’interesse comune a contrastare i tentativi egemonici dell’Iran in Medio Oriente. E sottolinea che i Paesi arabi “hanno perso la pazienza” con i palestinesi e hanno più interesse a normalizzare i rapporti con Israele, piuttosto che condizionare tale sviluppo a progressi nei negoziati “che non arrivano”. “E’ un accordo storico perché é il terzo accordo di pace fra Israele e un paese arabo. Finora – spiega il diplomatico – i paesi arabi ponevano come condizione per stabilire rapporti diplomatici con Israele un accordo con i palestinesi o perlomeno un progresso. Purtroppo questo progresso adesso non c’è. Ma è molto importante che gli Emirati abbiano deciso che, malgrado non vi sia progresso, è importante per loro stabilire relazioni con Israele per ragioni strategiche, politiche ed economiche”. “Israele e gli Emirati hanno molto più interessi in comune di quanti ne abbiano i palestinesi e gli Emirati – rileva Pazner – C’è un rischio di egemonia dell’Iran in Medio Oriente” e gli “Emirati vogliono sapere di avere un amico dalla loro parte in caso di aggressione iraniana”. “E’ possibile che ci siano altri paesi arabi che vogliono stabilire relazioni con Israele, discretamente ci sono legami fra Israele e la grande maggioranza dei paesi arabi sunniti moderati – nota il diplomatico – vedono che il nemico non è Israele, Israele non minaccia nessuno, i nemici sono altri, c’è interesse a far fronte comune contro un nemico potenziale. E per questo c’è molto interesse fra i paesi della regione per normalizzare le relazioni con Israele“. “I palestinesi gridano sempre quando un paese arabo stabilisce relazioni con Israele o quando vedono che Israele mantiene buone relazioni con altri paesi arabi. Ma non sono capaci – sottolinea Pazner – di aprire un negoziato con Israele sia per la debolezza politica di Abu Mazen sia perché la metà della Palestina, nella Striscia di Gaza, è nelle mani di Hamas, che non vuole nessun accordo”. “Ora – prosegue il diplomatico – i palestinesi vedono che i paesi arabi hanno oggi più interesse a stabilire relazioni con Israele che a condizionarli ad un progresso che non arriva. I paesi arabi non hanno più tempo da aspettare. I palestinesi hanno rifiutato il piano di pace di Trump, purtroppo non c’è alcune progresso. I paesi arabi perdono la pazienza con i palestinesi, non con Israele“. (Civ/Adnkronos)