La firma dell’Accordo di Abramo “e’ solo l’inizio” nei confronti del regime iraniano: lo ha affermato in una intervista a la Repubblica Eli Cohen, il ministro israeliano dell’Intelligence per il Likud. “E’ un momento storico. Con Emirati e Bahrein non c’era uno stato di guerra. Ma condividiamo – dice – la preoccupazione per un nemico comune, l’Iran, lo Stato che piu’ contribuisce all’instabilita’ regionale, che finanzia Hezbollah, portando al collasso il Libano. Non abbiamo nulla contro il popolo iraniano, ma contro un regime che invoca continuamente la nostra distruzione”. Sulla questione palestinese, invece, Cohen afferma che “i palestinesi hanno rifiutato ogni accordo. Dopo decenni, i Paesi arabi hanno deciso di pensare ai propri interessi, strategici ed economici. Spero che questo percorso possa portare a una svolta anche con i palestinesi. Ci aspettiamo che abbandonino l’incitamento e vengano al tavolo delle trattative senza precondizioni, guardando al futuro”. Con un cambio alla Casa Bianca, la luna di miele con il mondo arabo proseguirebbe? “L’amministrazione Trump ha dimostrato che, se sei forte, incassi accordi di pace, crei alleanze. In Medio Oriente, se mostri debolezza, se pieghi il capo all’estremismo, non ottieni nulla. Auspichiamo che ogni amministrazione Usa continui con questa politica”, conclude il ministro israeliano. (AGI)