Dieci adolescenti ucraini, geni della matematica, sono arrivati in Israele dove inizieranno un programma appositamente creato per loro alla Bar-Ilan University’s International School.
I giovani hanno dovuto lasciare il proprio paese e separarsi con tristezza dalle proprie famiglie. «Mia mamma mi ha portato in Polonia ma poi ho dovuto salutarla – racconta ad Arutz Sheva il quattordicenne Leonid Diachenko – è stato molto difficile salutare mia madre perché non so quando la rivedrò. Potrebbe servire tanto tempo e penso molto alla sicurezza della mia famiglia, ma devo convivere con questo».
I ragazzi potranno frequentare corsi di matematica, informatica, fisica ed ebraico. In autunno, ancora giovanissimi, cominceranno in anticipo l’Università.
Prima della guerra, i ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, facevano parte della squadra ucraina di matematica del campionato del mondo. Gli allenatori della squadra di matematica israeliana, dopo l’invasione russa, si sono attivati per aiutarli a trasferirsi in Israele per studiare a Ramat Gan all’Università di Bar -Ilan, convincendo StarkWare , società tecnologica che si occupa di blockchain, a finanziare il programma.
Il programma è stato organizzato con grande rapidità grazie al contributo di Google e StarWar. Il Professor Avinatan Hassidim, del Dipartimento di Computer Science e a capo del gruppo di ricerca di Google in Israaele ha dichiarato ad Arutz Sheva che « I nostri pensieri sono con il popolo ucraino. Google sta lavorando su vari livelli per assistere gli ucraini durante questa crisi. L’opportunità creata qui per aiutare giovani matematici ucraini è commovente e umanitaria. »
Nell’ultimo mese l’Università di Bar- Ilan ha ricevuto cinquanta richieste da studenti e ricercatori ucraini interessati ad essere accettati all’Università. Di questi, tredici sono già stati ammessi e accolti dall’Università che ha stanziato circa 1 milione di shekel per consentire a ricercatori e studenti ucraini di proseguire le proprie carriere accademiche a Bar- Ilan. Iniziative simili sono state adottate anche da altre Università israeliane, come l’Università di Tel Aviv e di Gerusalemme che hanno aperto le porte dei propri istituti a studenti, ricercatori e professori ucraini in fuga dalla guerra.