Il governo israeliano a breve potrebbe modificare le restrizioni di viaggio adottate a causa della diffusione della variante Omicron. “I cieli d’Israele potrebbero riaprirsi già dalla prossima settimana” ha affermato il ministro della Sanità Nitzan Horowitz – “all’inizio, quando abbiamo preso la decisione, la maggior parte dei casi di Omicron provenivano dall’estero. Ora le infezioni si diffondono sempre di più all’interno d’Israele”. Lo riporta il Jpost.
Le attuali indicazioni di viaggio prevedono la chiusura delle frontiere agli stranieri, mentre gli israeliani non possono recarsi in circa 70 Paesi considerati “zone rosse” per l’elevata diffusione della variante Omicron.
Gli esperti del Comitato governativo anti Covid hanno sottolineato che la decisione di chiudere i cieli si è dimostrata giusta e ha fatto guadagnare del tempo prezioso per l’aumento delle vaccinazioni e l’acquisto di farmaci, consentendo all’economia di funzionare pienamente.
Nello specifico, la campagna vaccinale rivolta ai bambini è aumentata: ad oggi il 10% dei piccoli di 5 anni e il 17% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni hanno ricevuto il vaccino.
Israele ha, inoltre, acquistato migliaia di trattamenti antivirali orali sia da Merck che da Pfizer, con l’obiettivo di prevenire ricoveri e decessi nelle persone che hanno contratto il virus. Domenica scorsa, Il ministero della Sanità ha autorizzato a scopo emergenziale l’uso della pillola antivirale “Paxlovid” , che riduce i ricoveri dell’89%.
Secondo gli esperti sarà necessario quindi apprestarsi a rivedere le restrizioni dei viaggi cambiando la politica attuale. Inoltre, domenica scorsa, durante la riunione della Commissione legge e giustizia della Knesset con il presidente Gilad Kariv, si è discusso sulla possibilità di autorizzare gli israeliani che lavorano all’estero di poter viaggiare facendo così un’eccezione.