Niente baci e abbracci, e per prima cosa lavarsi le mani. Sono queste le linee guida del ministero della Salute israeliano per le visite ai nonni, finalmente autorizzate dopo quasi due mesi di confinamento a causa del coronavirus. La prima cosa da fare “é lavarsi le mani, non toccate nulla finché non le avete lavate”, scrive il vice direttore generale del ministero della Salute, Itamar Grotto, elencando le regole in un post su Facebook. Niente baci, abbracci o contatti diretti. La visita va fatta mantenendo una distanza interpersonale di almeno due metri, indossando la mascherina e tenendo la finestra aperta. Il numero di persone presenti nell’appartamento deve essere tale da poter assicurare il rispetto di queste regole. Ed è meglio che i nonni ricevano una famiglia dei figli alla volta. Se si condivide del cibo, vanno evitati i piatti da portata comuni. Le stoviglie vanno poi lavate a 60 gradi. Le autorità israeliane sono state particolarmente attente ad impedire finora le riunioni di famiglie allargate, imponendo misure rigide in occasione delle festività ebraiche, compreso il coprifuoco notturno. Analoghe misure sono in vigore nelle città arabe per il periodo del Ramadan.
Attualmente sono 16.409 le persone risultate positive ai test dallo scoppio della pandemia in Israele un paio di mesi fa. Di queste, 5.157 stanno ancora combattendo contro il Covid-19, mentre le altre, più di 11mila, sono state giudicate guarite. Sono 233 i pazienti che restano ricoverati in ospedale, mentre è di 245 il totale dei decessi nel Paese.