L’attuale lockdown in Israele durerà “almeno un mese”. Lo ha annunciato ieri il primo ministro Benyamin Netanyahu, mentre la situazione del contagio si aggrava velocemente. Nel pomeriggio di ieri le autorità sanitarie hanno reso noto il superamento degli 800 casi gravi di coronavirus, una ‘linea rossa’ indicata in precedenza come quella oltre la quale il sistema potrebbe non essere in grado di assistere tutti adeguatamente. Il lockdown “non durerà meno di un mese, potrebbe durare di più”- ha detto Netanyahu in una diretta Facebook – il numero di pazienti cresce in fretta… vi sono oltre 800 pazienti in condizioni gravi. Sfortunatamente cresce anche il numero di morti, per questo chiedo a tutti di rispettare le regole”. Iniziato il 18 settembre, alla vigilia di Rosh Hashana, il Capodanno ebraico, il nuovo lockdown doveva inizialmente terminare il 10 ottobre, con la fine dell’attuale periodo di ricorrenze religiose. Ma la situazione continua a peggiorare. Oggi non solo vi sono 811 pazienti in condizioni gravi, ma è anche stata superata la soglia dei 1500 morti dall’inizio dell’epidemia. Inoltre un rapporto della task force militare per il coronavirus ha evidenziato come il numero di morti rispetto alla popolazione sia superiore a quello degli Stati Uniti, primo paese al mondo per contagi e decessi. Il tasso di morti rispetto alla popolazione, calcolato sulla media dei decessi della settimana scorsa, è di 3,5 per milione di persone in Israele, rispetto ai 2,2 degli Stati Uniti. Il totale dei morti è 1516, di cui 500 nelle ultime settimane, mentre i casi attivi sono 65.025.