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    Coronavirus: Netanyahu in isolamento per due settimane

    Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, osservera’ due settimane di isolamento dopo che una sua stretta collaboratrice e’ risultata positiva al Covid-19. Lo riferisce l’emittente Channel 12. La scorsa notte, Rivka Paluch, consigliere parlamentare del premier israeliano, e’ risultata positiva al tampone. Da stamattina si sono rincorse voci sull’isolamento del premier, prima smentito ed ora, stando alla televisione, confermato. Il ministro della salute sta anche visionando i filmati della Knesset, il Parlamento israeliano, per verificare chi sia entrato in contatto con la Paluch. Netanyahu si e’ gia’ sottoposto piu’ volte al tampone ed e’ risultato negativo. L’incontro incriminato tra Netanyahu e la Paluch sarebbe avvenuto giovedi’ in occasione dell’elezione del presidente della Knesset, quando e’ stato eletto Benny Gantz, il leader del Blu e Bianco, dando cosi’ il via alla strada che porta ad un governo di emergenza e unita’. Si sta ora cercando di capire per quanto tempo ci sia stato l’incontro, cosi’ da verificare poi il contagio. Se Netanyahu dovesse risultare positivo, non solo il suo intero staff sarebbe messo in quarantena, ma anche lo stesso Gantz e Gabi Askenazi, altro leader di Blu e Bianco (indicato come ministro della Difesa nel governo di emergenza) che hanno trascorso con Netanyahu la notte tra sabato e domenica per cercare di raggiungere l’accordo sulla formazione del governo. La Paluch sarebbe stata contagiata dal marito, positivo gia’ da giorni al coronavirus. 

    Il ministero della Sanità israeliano ha annunciato questa mattina che il numero delle persone infettate dal coronavirus nel Paese è salito a 4.347, con un aumento di 100 casi da domenica sera. Lo scrive il Times of Israel. Di questi 80 sono in gravi condizioni, di cui 63 necessitano del supporto di ventilatori. Altri 81 sono in condizioni moderate, 134 sono guariti e il resto accusa sintomi lievi. Rispetto ai 4.000 di domenica, è stato registrato un aumento di 628 casi in 24 ore. L’aumento giornaliero è stato il più grande da quando il primo caso di coronavirus è stato registrato nel Paes, ponendolo al 17esimo posto per numero di infezioni in tutto il mondo. Il bilancio dei morti in Israele è di 15, con tre nuovi decessi registrati domenica. Di queste 15 persone, 13 avevano più di 70 anni. Anche un israeliano di 82 anni è deceduto in Italia per la malattia. Fra i pazienti in gravi condizioni figura un ragazzo di 20 anni che non aveva problemi di salute preesistenti. Il ministero della Sanità ha riferito che Israeledeve prepararsi per una situazione in cui 5.000 persone avranno bisogno di ventilatori. Ma secondo un rapporto preparato la scorsa settimana per il Comitato speciale sulla gestione del coronavirus della Knesset, ci sono al massimo 1.437 ventilatori nel Paese ancora disponibili. Agli israeliani è stato ordinato a partire da mercoledì scorso di rimanere nelle loro case con il permesso di uscire solo per un numero limitato di attività come l’acquisto di cibo e medicine o per una breve passeggiata a non più di 100 metri da casa.

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