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    CORONAVIRUS: ISRAELE, NEL WEEKEND NUOVO LOCKDOWN E NUOVE RESTRIZIONI

    Il governo israeliano ha decretato nuove restrizioni per cercare di contenere la seconda ondata di coronavirus che ha colpito il Paese, con oltre 1.500 casi al giorno. A partire dalle 17 di oggi pomeriggio, ristoranti e palestre saranno chiusi, ma sara’ ammesso il cibo da asporto e la consegna a domicilio; i ristoranti negli hotel lavoreranno al 35% della capacita’ mentre le piscine interne resteranno aperte. I raduni di oltre 10 persone al chiuso e 20 all’aperto saranno vietati, ma sono previste esenzioni per i nuclei familiari e i gruppi di lavoro. Insieme a queste restrizioni, ne sono state approvate altre specifiche durante i fine settimana: dalle 17 del venerdi’ alle 5 della mattina della domenica, tutti i negozi, centri commerciali, parrucchieri, biblioteche, musei e siti turistici saranno chiusi, eccetto che farmacie e supermercati. A partire dal prossimo weekend, saranno chiuse anche le spiagge, ma non ci saranno limitazioni agli spostamenti ne’ durante la settimana ne’ durante il fine settimana. Quanto alle istituzioni scolastiche e alla rete di asili e campi estivi, il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Benny Gantz decideranno nei prossimi giorni se intervenire. “Entro tre settimane saremo a 1.600 pazienti in gravi condizioni se continueremo su questa strada senza nuove restrizioni”, ha avvertito Netanyahu all’inizio della riunione di gabinetto. Conscio delle conseguenze economiche della stretta, il leader del Likud ha pero’ sottolineato che “l’alternativa ai passi che vogliamo fare oggi e’ significativamente piu’ difficile domani, quello che stiamo cercando di evitare”. L’obiettivo principale e’ “fermare gli assembramenti”. Finora lo Stato ebraico ha registrato 45.607 casi di coronavirus di cui 24.596 attivi, mentre i decessi sono stati 383. (AGI)

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