In quaranta località ‘rosse’ di Israele – in prevalenza arabe o popolate da ebrei ortodossi – è scattato da ieri sera un coprifuoco notturno, nel contesto della lotta contro la diffusione coronavirus. Per una settimana gli abitanti saranno costretti a restare in casa dalle ore 19 alle 5 del giorno dopo. Le misure straordinarie vietano tutti gli assembramenti, in particolare matrimoni e preghiere di gruppo. Impongono anche la chiusura degli istituti scolastici. “In questa fase cerchiamo di fermare il forte aumento dei contagi” ha detto il premier Benyamin Netanyahu. “In seguito vedremo anche di diminuirli”. Se la popolazione mostrerà disciplina, ha aggiunto Netanyahu, “potremo comunque superare con successo il coronavirus”. Il ministero della Sanità ha intanto reso noto che il Commissario Ronni Gamzu, che coordina a livello nazionale la lotta contro la pandemia, è stato costretto ad entrare in quarantena essendosi trovato in contatto con una persona risultata malata. Continuerà comunque ad agire dal luogo dove si trova confinato, ha aggiunto il ministero.