Come tutti gli anni una sirena ha suonato per due minuti in tutto ISRAELE alle 10 ora locale per ricordare le vittime della Shoah. Ma in tempi di coronavirus le cerimonie del giorno della Memoria si svolgono in maniera virtuale e la maggioranza della popolazione ha osservato un minuto di raccoglimento in casa, invece di fermarsi in mezzo alla strada a capo chino come si è sempre fatto. L’evento centrale dell’omaggio alle vittime, che normalmente riunisce migliaia di persone e i vertici dello stato al memoriale Yad Vashem a Gerusalemme, è stato registrato senza pubblico. Invece della cerimonia della lettura dei nomi, lo Yad Vashem ha esortato il pubblico a inviare video sulla sua piattaforma. Alla Knesset, lo speaker Benny Gantz, che ha appena firmato un accordo per un governo con il premier Benyamin Netanyahu, è intervenuto con un discorso, ma la cerimonia di lettura dei nomi delle vittime è stata pre-registrata senza pubblico. In Polonia è stata cancellata la marcia dei vivi, che riuniva ogni anno migliaia di giovani da tutta Europa nel lager di Auschwitz Birkenau. Intanto l’epidema mette particolarmente a rischio gli anziani 180mila sopravvissuti al genocidio di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti. La prima vittima israeliana del coronavirus era un uomo sopravvissuto ai campi di sterminio, così come lo erano diversi altri dei 182 morti di covid-19 finora registrati nel paese. (Civ/Adnkronos)