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    CORONAVIRUS: ISRAELE, 1700 CONTAGI IN 2 SETTIMANE, PIU’ CHE TUTTO MESE MAGGIO

    Preoccupa in Israele la ripresa dei contagi da coronavirus dopo che il paese ha avviato la riapertura. Nelle ultime 24 ore sono stati individuati 106 casi positivi, che portano a circa 1700 i contagi delle ultime due settimane. Un dato allarmante dato che nell’intero mese di maggio i nuovi positivi erano stati meno di 1200, scrive il sito Times of Israel. Il numero di casi attivi, in questo paese di meno di nove milioni di abitanti, si attesta ora a 2947, dopo essere sceso sotto 2mila in maggio. Fra questi vi sono 31 casi gravi, 24 dei quali attaccati ai respiratori. Intanto un nuovo decesso ha portato a 300 il numero di morti. Le autorità sanitarie attribuiscono l’impennata di contagi alla riapertura delle scuole, avvenuta gradualmente in maggio dopo due mesi di chiusura. Ben 142 scuole e asili dell’infanzia sono stati nuovamente chiusi dopo che 442 fra studenti, insegnanti e personale sono stati trovati positivi e quasi 24mila persone sono state poste in quarantena. 

    C’è anche preoccupazione per una persona positiva al covid-19 che, a fine maggio, ha partecipato ad un grande evento disco a Rishon Lezion, vicino Tel Aviv, dove centinaia di persone hanno ballato senza rispettare le distanze. Le autorità sono poi intervenute contro il proprietario del locale che si è difeso dicendo che c’erano solo 600 persone, rispetto ad una capacità di 1930. Per ora il governo non ha voluto chiudere nuovamente tutte le scuole, scegliendo d’intervenire caso per caso. Intanto il primo ministro Benyamin Netanyahu ha deciso martedì di rinviare a data da destinarsi l’apertura di cinema e teatri, oltre alla piena ripresa dei servizi ferroviari. E’ stato anche deciso il rafforzamento della sorveglianza della polizia sul rispetto delle distanze sociali e il porto di mascherina nei luoghi pubblici. Il ginnasio Rehavia di Gerusalemme, uno dei primi dove è ripartito il contagio, con 150 infetti, è stato parzialmente riaperto oggi, ma solo per gli studenti delle classi dove sono previsti esami, suddivisi in piccoli gruppi. (Civ/Adnkronos) 

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