Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato
l’ambasciatore dell’Unione Europea per una “lavata di capo”, dopo le
critiche al progetto di legge sullo stato-nazione in discussione alla Knesset. “L’Unione
Europea non solo finanzia Ong che combattono contro lo stato d’Israele e
finanzia costruzioni illegali, ma ora s’impiccia anche della legislazione
israeliana”, si legge nel durissimo comunicato diffuso dall’ufficio del
primo ministro Benyamin Netanyahu che annuncia la convocazione dell’ambasciatore
europeo, l’italiano Emanuele Giaufret. “Apparentemente non hanno capito
che Israele è un paese sovrano”, continua il comunicato, nel quale si parla
anche di non meglio specificate “ulteriori misure” che potranno essere
adottate. A provocare la reazione di Netanyahu, che è anche ministro degli
Esteri ad interim, sono state alcune frasi attribuite dai media a Giaufret
durante un suo incontro con alcuni deputati del Likud, il partito di Netanyahu.
Giaufret avrebbe detto che il provvedimento “odora di razzismo” e
“allontana Israele dalle norme accettate nei paesi democratici”.
Sostenuto dal governo Netanyahu, che vorrebbe approvarlo entro la settimana
prossima, il provvedimento è controverso ed è stato criticato dal presidente
Rivlin e il procuratore generale Avichai Madelblit.