Alla fine dello scorso aprile le forze israeliane accusarono la Jihad Islamica – sostenuta e finanziata dall’Iran – di aver “deliberatamente sparato” un razzo nel tentativo di far fallire gli sforzi per il mantenimento della calma tra Israelee la Striscia, controllata da Hamas. In quell’occasione i militari israelianifecero direttamente il nome di Al Ata e su Twitter pubblicarono una sua foto.
Gli israelianipuntarono tra l’altro il dito contro Al Ata anche per gli oltre 600 missili sparati dalla Jihad islamica su Israele ad inizio maggio.
Da quel momento Al Ata – responsabile anche per attacchi di “cecchini” contro le sue forze di sicurezza e per ordigni piazzati lungo la barriera di confine con Gaza – era entrato nel mirino dei servizi segreti israeliani: Al Ata era un uomo morto che camminava. Era una minaccia per il popolo israeliano, uno spietato terrorista che ha causato molto dolore. La sua eliminazione è un segnale per l’intera Jihad: Israele non si fa intimidire e colpirà i suoi nemici ovunque.