Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato oggi lo stop al rispetto degli accordi firmati da ISRAELEe dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). Parlando con i giornalisti al termine di una riunione a Ramallah dei vertici dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abbas ha detto: “Da domani inizieremo ad attuare un piano per l’uscita dagli accordi”.
La decisione sarebbe una risposta ad una serie di misure adottate dal governo israeliano a sud di Gerusalemme, fra cui la demolizione di alcuni edifici e l’estensione dei progetti di urbanizzazione. “La Palestina e Gerusalemme non sono in vendita”, ha dichiarato Abbas, respingendo ancora una volta il cosiddetto ‘accordo del secolo’, il piano di pace degli Stati Uniti: “Non ci saranno pace, sicurezza e stabilità nella regione e nel mondo se il popolo palestinese non otterrà tutti i suoi diritti”.
Bisognerà vedere ora nel concreto come Abu Mazen, passando dalle parole ai fatti, intende affrontare i diversi temi della cooperazione Israele-palestinese che vanno dalla gestione delle risorse idriche, alla sicurezza, al trasferimento dei fondi economici, alla gestione ambientale. C’è da temere che la decisione ddi Abu Mazen, che appare sempre più isolato, inciderà negativamente sulla qualità della vita dei palestinesi della Cisgiordania e che costituisca la premessa per una nuova intifada.