Diversi centri di ricerca israeliani che stanno lavorando per l’individuazione di un vaccino contro il coronavirus sono stati colpiti da un attacco informatico. Lo riferisce il Jerusalem Post. La scorsa settimana molti siti web israeliani erano stati bloccati e avevano subito intrusioni informatiche da parte, secondo informazioni di intelligence, di hacker iraniani, dopo che Israele aveva rivendicato l’attacco informatico ad un porto iraniano. Secondo quanto riferiscono le fonti di stampa locale gli attacchi non sarebbero pero’ riusciti ad arrecare danni al processo di sviluppo del vaccino. Analoghi tentativi sono stati fatti in altri centri di ricerca nel mondo, compresi Stati Uniti e Inghilterra. Giovedi’ scorso centinaia di siti israeliani erano stati oggetto di un attacco informatico e le loro home page mostravano un messaggio, in ebraico e in inglese, che diceva “il conto alla rovescia per la distruzione di Israele e’ cominciato molto tempo fa”. L’attacco era stato rivendicato da un gruppo chiamato “Hackers_Of_Savior”.
Lotem Finkelstein, capo del dipartimento di Cyber Intelligence presso la societa’ CheckPoint Software Technologies, ha spiegato che all’inizio della giornata di giovedi’, alcuni hacker del mondo musulmano – tra cui Iran, Turchia, Nord Africa e Striscia di Gaza – hanno iniziato a organizzarsi per attaccare i siti israeliani e sostituirli con il video e il testo anti-israeliani. Diverse industrie israeliane hanno subito anche un altro attacco giovedi’ sera sui loro siti web e gli aggressori hanno chiesto riscatti di migliaia di dollari per non diffondere o dare ad altri le loro informazioni, minacciandoli anche di interrompere le linee di produzione. Lo scorso aprile l’Iran aveva preso di mira i sistemi idrici israeliani con un attacco informatico e Israele ha reagito lanciando un offensiva simile sul porto iraniano di Shahid Rajaee, situato vicino allo stretto di Hormuz. L’11 maggio, Mohammad Rastad, amministratore delegato della Ports and Maritime Organization iraniana, aveva annunciato che un attacco informatico era riuscito a danneggiare un certo numero di sistemi privati nel porto, confermando che l’attacco era stato effettuato da un’entita’ straniera. A causa dell’hackeraggio del mese scorso in Israele, ha smesso di funzionare una pompa in un sistema idrico municipale nella regione di Sharon. Una societa’ di sicurezza che ha indagato sull’incidente ha scoperto che a causare il blocco e’ stato un malware proveniente da una unita’ del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane.