Si è aperto oggi nel primo pomeriggio a Gerusalemme il processo contro Benyamin Netanyahu accusato di corruzione, frode e abuso di potere in tre distinte inchieste. È la prima volta nella storia del Paese che un premier in carica viene sottoposto a processo; con Netanyahu sono imputati nelle indagini anche gli uomini di affari Arnon Mozes, Shaul e Iris Elovitch.
Dopo le dichiarazioni di rito e le formalità processuali, la prossima udienza del processo è stata aggiornata al 19 luglio. Si tratterà di una udienza di carattere organizzativo a cui prenderanno parte solo la presidentessa del collegio, giudice Rivka Friedman-Felman, nonché gli avvocati della difesa e la pubblica accusa. La presenza degli imputati in quella occasione non sarà necessaria. L’obiettivo sarà di fissare le scadenze del processo, che è suddiviso in tre dossier separati.
Il premier è incriminato per 3 inchieste: il caso 1000 riguarda l’accusa di aver accettato regali costosi fino a un milione di shekel (260 mila euro) da parte del miliardario Arnon Milchan e del magnate australiano James Packer; il caso 2000 riguarda la ricerca di un accordo con l’editore del quotidiano Yedioth Ahronoth, Arnon Mozes, per avere una copertura mediatica positiva in cambio di una legge che avrebbe limitato il suo rivale, il giornale Israel Hayom. Il caso piu’ grave pero’ e’ il 4000, che comporta l’accusa piu’ pesante, corruzione. Netanyahu e’ sospettato di aver negoziato con Shaul Elovitch, azionista di controllo del gigante israeliane Bezeq tra il 2015 e il 2017, quando era premier e ministro delle Telecomunicazioni, per ottenere una copertura positiva da parte del sito di notizie ‘Walla!’ in cambio di politiche governative favorevoli agli interessi di Bezeq.
Si ritiene che il processo durerà anni, a causa del gran numero di documenti e testimoni che verranno presentati.
Non è la prima volta che esponenti di spicco del Likud vengono rinviati a giudizio e processati. Prima di Netanyhu erano comparsi in aule del tribunale l’ex premier Ehud Olmert, finito in galera per corruzione, e l’ex presidente Moshe Katsav, condannato per stupro. Ma entrambi si erano dimessi prima di entrare in aula per difendersi dalle accuse. Nel caso di Olmert, nel 2008, era stato lo stesso Netanyahu, all’epoca leader dell’opposizione, a esortare il premier a dimettersi, sottolineando che un leader immerso “fino al collo” in problemi legali non dovrebbe governare un Paese.