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    Andrea Bocelli invia una lettera a Yaffa Adar, l’85enne ostaggio di Hamas

    Yaffa Adar, rapita il 7 ottobre da Hamas e liberata 49 giorni dopo, ha detto che mentre era  tenuta in cattività dai terroristi ha trovato forza cantando le canzoni del famoso cantante italiano Andrea Bocelli. Dopo aver ascoltato la sua storia, Bocelli ha scritto una lettera alla all’ottantacinquenne esprimendo la sua gratitudine e invitandola ad un suo concerto pubblico o privato, come sua ospite.

    “Cara signora Yaffa, vorrei poterla abbracciare. Vorrei ringraziarla per l’emozione che la tua storia ha suscitato in tutte le persone che hanno avuto il privilegio di ascoltarla, e soprattutto in me, poiché, incredibilmente, ne faccio parte!” ha scritto il tenore. “Non avrei mai pensato che la mia umile voce, questo grande dono che ho ricevuto immeritatamente dal cielo, potesse un giorno diventare così importante. Non c’è premio, applausi, onore o riconoscimento che valga quanto le sue parole, che le assicuro, non dimenticherò mai”, ha detto Bocelli.

    “Grazie a lei, d’ora in poi canterò con rinnovato entusiasmo, con rinnovata fede, con nuova energia. Spero di poterla incontrare un giorno e cantare, solo per lei, qualsiasi cosa lei possa desiderare, in modo da cancellare, per quanto possibile, il doloroso ricordo di quei giorni terribili, che non riesco nemmeno a immaginare”.

    Yaffa ha rivelato poi che sentire le parole del tenore è stato uno dei momenti più speciali della sua vita. La donna è stata rapita dal Kibbuzt Nahal Oz su una golf cart il 7 ottobre ed è stata rilasciata 49 giorni dopo. Yaffa è madre di tre figli, nonna di otto nipoti ed è anche sette volte bisnonna. Il suo nipote maggiore, Tamir Adar, 38 anni, risulta ancora prigioniero a Gaza.

    In un’intervista recentemente rilasciata a Channel 12, Yaffa ha descritto la sua esperienza nelle mani di Hamas. Ha raccontato del suo stato mentale mentre veniva portata a Gaza dicendo: “Mentre mi portavano via, mi sono detta: non lascerò che mi pieghino. Voglio che i miei figli siano orgogliosi di me. Non ho versato una lacrima”.

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