Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha rimproverato l’Onu per la sua “muta reazione” ai recenti accordi di normalizzazione fra lo stato ebraico e i paesi arabi Emirati, Bahrein e Sudan e per la sua “evidente sottovalutazione di fattori che mettono a rischio la stabilita’ e la sicurezza della regione”. “Vediamo una stridente dissonanza tra cio’ su cui questo Consiglio decide di concentrarsi e cio’ che sta realmente accadendo in Medio Oriente” ha detto Erdan, esortando il Consiglio di Sicurezza a “sbarazzarsi dei vecchi paradigmi e affrontare la nuova realta’ della regione”. Dal canto suo, il coordinatore speciale Onu per il Medio Oriente Nickolay Mladenov ha fatto appello alla dirigenza palestinese “affinche’ riprenda il coordinamento con Israele” e accetti le entrate fiscali che Israele e’ pronto a trasferirle: “denaro del popolo palestinese che non puo’ essere sostituito dai finanziamenti dei donatori”.
“La vitalita’ dell’Autorita’ Palestinese – ha detto Mladenov – e’ gravemente minata da una crisi economica e fiscale che e’ esacerbata dalla decisione palestinese di porre fine al coordinamento civile e di sicurezza con Israele“.