Al via i lavori di ristrutturazione per la sede della Hevràt Yehudé Italia be-Israel, l’organizzazione ebraica italiana in Israele, fondata negli anni Quaranta a Gerusalemme dagli ebrei italiani che avevano subìto le leggi razziali. La comunità «ha trovato nel 1952 una sua stabile collocazione nell’edificio a Rechov Hillel, dove è stato trasposto il tempio di Conegliano Veneto» racconta Angelo Piattelli, assessore ai lavori della Hervàt, che a Shalom ha spiegato le dinamiche del progetto in corso.
L’edificio, attorno cui ruota la vita culturale della Comunità, è stato acquistato nel 2014 grazie alla donazione del gruppo Dwek di Milano, tramite il Keren Yerushalaim. «Le risorse finanziarie le ottenemmo quando ero presidente. Poi lasciai l’incarico e tornai qualche mese fa per portare avanti i lavori in qualità di assessore, perché avevamo ottenuto i permessi comunali. È stato complicato averli, servivano particolari autorizzazioni essendo lo stabile classificato bene culturale».
Sono trascorsi più di 30 anni dall’ultimo significativo intervento di restauro. Il lavoro verte a correggere le infiltrazioni d’acqua, sistemare il soffitto del matroneo e la pavimentazione, aggiungere un sistema di condizionamento dell’aria e molto altro ancora. La ristrutturazione renderà, inoltre, agibile una sala finora inutilizzata, adiacente alla sinagoga, che verrà impiegata sia per convegni e conferenze sia come secondo tempio per le festività ad alta affluenza di persone. Una parte del fondo interesserà anche il Museo di arte ebraica italiana. L’intenso lavoro, che terminerà in prossimità di Rosh Ha Shanà, permetterà di sfruttare meglio gli spazi, offrendo l’opportunità di incentivare attività culturali e consentendo a stranieri ed israeliani di conoscere più approfonditamente l’impronta ebraica italiana.