Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ISRAELE

    L’ultimo addio a Shani Louk, la ragazza divenuta simbolo del 7 ottobre

    Centinaia di persone hanno partecipato domenica al funerale della ventiduenne Shani Louk, il cui corpo è stato recuperato venerdì a Gaza da un commando israeliano, sette mesi dopo che la ragazza era stata rapita e poi uccisa dai terroristi il 7 ottobre.
    Suo padre Nissim ha invitato il popolo israeliano a partecipare al funerale della figlia, che ha avuto luogo nel Moshav Srigim-LiOn, a sud di Beit Shemesh, nel centro di Israele.
    Shani Louk è diventata un’icona del massacro di Hamas dopo che un video, trasmesso il 7 ottobre e attribuito al gruppo terroristico di Hamas, che mostrava il suo corpo martoriato sul retro di un camioncino bianco, i suoi capelli arruffati e sporchi di sangue e il corpo esanime. Era circondata da uomini armati e sfilava attraverso le strade Gaza.
    In un messaggio, il presidente Isaac Herzog si è scusato per non essere presente al funerale, ricordando il talento di Louk nell’arte e nella musica. “La nostra leadership commette gli stessi errori più e più volte – ha detto Nissim il padre di Shani, citando Albert Einstein – Se continueremo a commettere gli stessi errori degli ultimi decenni, è probabile che ci perderemo e soprattutto che perderemo il nostro paese”
    La madre di Louk, Ricarda, ha invece ricordato lo spirito indipendente di sua figlia e dell’amore per i viaggi, mentre amici e parenti hanno sottolineato come Shani riuscisse sempre a strappare sorrisi ed emanare luce ovunque andasse.
    Gli elogi si sono conclusi con l’esecuzione di una canzone dal titolo “Non voglio più la guerra” che la stessa Louk aveva scritto.
    La giovane ventiduenne, tatuatrice a tempo pieno, era uno spirito libero, che deteneva sia la cittadinanza israeliana che quella tedesca. Il 7 ottobre Shani stava festeggiando con gli amici al Nova Music Festival. La giovane è stata rapita il 7 ottobre e massacrata assieme a circa 360 ragazzi israeliani. Il corpo di Louk, così come quelli di Itzhak Gelernter e Amit Buskila, è stato recuperato giovedì sera durante un’operazione effettuata dai militari dell’IDF e dallo Shin Bet.

    CONDIVIDI SU: