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    “She’erit” – un corto per ricordare Amnon Zilbershpitz. Sopravvissuto alla Shoah, caduto nella guerra del 1948

    Stasera inizia Yom HaZikaron, il giorno in cui Israele ricorda i soldati caduti durante le guerre e le vittime del terrorismo. E’ una giornata di raccoglimento e riflessione in cui, durante il suono delle sirene in Israele, il silenzio assordante che regna in tutto il paese tiene vivo il ricordo di coloro che hanno perso la vita proprio per garantirne l’esistenza. 

     

    Tra le innumerevoli storie di soldati israeliani caduti in guerra, Shimon Engel ed Ofer Winter dello studio Dov Abramson, due artisti israeliani, hanno scelto di raccontare attraverso un cortometraggio di animazione intitolato “She’erit” quella di Amnon Zilbershpitz, un giovane ebreo sopravvissuto ad Auschwitz e scomparso come soldato a soli 24 anni durante la guerra di Indipendenza di Israele del 1948. 

    Il video è stato realizzato nell’ambito del progetto A Face. The Day. A Memory dell’Istituto di Gerusalemme Beit Avi Chai, che si occupa di raccontare le storie dei soldati israeliani caduti in guerra attraverso corti di animazione.

     

    La storia di Amnon è davvero toccante ed emozionante. Nato nel 1924 nel nord della Transilvania, in Romania, da una famiglia benestante composta da cinque persone, Amnon venne rinchiuso all’interno di uno dei ghetti istituiti nella regione a seguito dell’occupazione ungherese. 

     

    Poco dopo, tutta la famiglia Zilbershpitz venne deportata presso il campo di Auschwitz-Birkenau. L’unico sopravvissuto al campo fu proprio il giovane Amnon, grazie al trasferimento presso un altro campo di lavoro poco prima della liberazione. 

     

    Nel 1946 Amnon si trasferì in Israele presso il Kibbutz Dorot per cominciare una nuova vita e proprio lì conobbe quella che sarebbe diventata la sua promessa sposa, Sarah Novoplansky.

     

    Purtroppo, la vita di Amnon, che sembrava finalmente prendere una piega positiva, fu brutalmente stroncata durante la guerra di Indipendenza del 1948. Infatti, il giovane Amnon venne arruolato nella Brigata Givati e perse la vita a seguito di un colpo di proiettile al collo che lo prese mentre proteggeva i suoi compagni impegnati ad azionare una mitragliatrice. 

     

    Un altro aspetto davvero struggente della storia di Amnon è che la sua fidanzata, Sarah, non ricevette mai alcuna comunicazione diretta della morte del suo amato. “Nessuno mi ha mai informata che Amnon era caduto in battaglia. Nessuno ha mai pensato che potesse avere una fidanzata. Quando andai ad un seminario, la gente mi passava accanto senza neanche salutarmi. Ho realizzato che era accaduto qualcosa di brutto solo quando ho notato tutte le ragazza presenti in piedi, in religioso silenzio”, ha raccontato Sarah. 

     

    “Nonostante ciò che possa sembrare, non sappiamo poi molto di Amnon. Sappiamo che parlava diverse lingue, che ha vissuto presso un kibbutz dove ha incontrato Sarah ed alcuni veterani. Ma possiamo solo immaginare come una persona debba sentirsi in quelle circostanze”, ha raccontato Ofer Winter, uno degli autori del video, a Ynetnews. 

    “Non c’è stato nessuno che potesse parlarci di Amnon, abbiamo avuto poche informazioni a disposizione” – ha aggiunto il collega Shimon Engel – “Siamo dovuti risalire ad immagini storiche del ghetto in Europa e del kibbutz dove ha vissuto”. 

     

    Le informazioni riguardo la vita di Amnon sono state tratte soprattutto dal progetto “The Last Remnant” realizzato su iniziativa di Yehuda Sternfeld, unico membro della sua famiglia tornato da Auschwitz, che si occupa di ricordare i sopravvissuti alla Shoah che, dopo essersi trasferiti in Israele, sono caduti in guerra proteggendo la loro nuova terra. 

    Infatti, come Amnon, ci sono circa altri 150 sopravvissuti alla Shoah che ne hanno condiviso il triste destino.

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