Si è conclusa dopo circa un’ora la prima udienza del processo a carico di Sarah Netanyahu, moglie del premier Benyamin Netanyahu. Il giudice ha rinviato le parti al 13 novembre con l’obiettivo che possano giungere ad un patteggiamento. Quella del mese prossimo non sarà una vera e propria udienza, bensì – ha deciso il giudice – un incontro a porte chiuse nel suo ufficio con i rappresentanti delle parti stesse. Sarah Netanyahu è sospettata, insieme ad altri, di frode e abuso di potere per aver addebitato allo Stato spese (in larga parte pasti), per circa 85 mila euro per la gestione della Residenza ufficiale del premier. Accuse sempre respinte e che hanno portato la difesa della moglie del premier a respingere finora qualsiasi patteggiamento basato su una dichiarazione di colpevolezza. Prima dell’udienza, la difesa di Sarah Netanyahu – sospettata di aver ricevuto tangenti in un’altra indagine che coinvolge anche il premier – ha denunciato che “per la prima volta nella storia la moglie di un leader è stata incriminata per cibo a portare via”.
Gli utenti hanno letto anche questi articoli
Presentato al Senato il libro che racconta la storia dei 44 senatori ebrei italiani
Ruben Caivano
Il liceo ebraico si sposta a Sant’Ambrogio. Fadlun: “Guardiamo al futuro dei nostri giovani”
Luca Spizzichino
Lo sport oltre la guerra: il Roma Club Gerusalemme in visita alla Comunità Ebraica di Roma
Luca Clementi
Numero di Novembre-Dicembre 24
