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    A Lod una notte da incubo

    Dopo due giornate di violenza senza precedenti, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato d’emergenza nella città di Lod e ha ordinato un potenziamento delle forze di polizia per ristabilire l’ordine pubblico in tutti i centri a popolazione mista araba ed ebraica – come riporta il The times of Israel.

    La decisione è stata presa in seguito ai disordini scatenati dalla minoranza araba a Lod, cittadina adiacente all’aeroporto Ben Gurion.  Lunedì notte, centinaia di arabi, che protestavano per gli scontri a Gerusalemme, hanno lanciato bombe molotov e sassi verso alcune abitazioni ebraiche. Nel corso di una sparatoria ha perso la vita un arabo. La situazione è poi degenerata: sono state date alle fiamme tre sinagoghe, numerosi negozi e automobili. La tv Canale 12 ha riferito che la polizia ‘ha scortato alcuni residenti, assaliti dagli arabi rivoltosi’ e che altri residenti sono rimasti gravemente feriti.

    “Questa è la Notte dei Cristalli a Lod”. Così il sindaco Yair Revivo, in riferimento al pogrom contro gli ebrei nella Germania nazista del 1938, ha definito quello che stava accadendo nella cittadina israeliana. – “Tutto il lavoro che abbiamo svolto qui per anni (sulla convivenza) è crollato.  È scoppiata la guerra civile”.

    Il primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha visitato la città martedì sera, ha affermato che non avrebbe tollerato ‘l’anarchia dei rivoltosi’ e ha ribadito che ‘avrebbe ripristinato la legge e l’ordine con il pugno di ferro ’. Il capo della polizia israeliana Kobi Shabtai ha sottolineato che tale violenza non si rilevava dall’ottobre del 2000, dagli scontri della Seconda Intifada. 

    Martedì notte, inoltre, una pioggia di missili ha raggiunto la città di Lod, uccidendo un padre e la figlia sedicenne, cittadini arabi israeliani. La polizia ha invitato tutti i residenti a rimanere vicino ai rifugi anti aerei. “I missili di Hamas non fanno differenza tra ebrei e arabi” ha dichiarato il sindaco Yari Revivo, ribadendo ai residenti arabi di porre fine alle proteste.

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