Sono passati cinquant’anni dal raid israeliano guidato da Ehud Barak per eliminare i leader dell’OLP coinvolti nel massacro di Monaco. Nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1973, le forze speciali israeliane penetrarono nel territorio con l’obiettivo di colpire tre funzionari dell’OLP: Kamal Adwan, responsabile delle operazioni nella Cisgiordania occupata da Israele, Mohammed Youssef Najjar, membro del comitato esecutivo dell’OLP e Kamal Nasser, portavoce dell’OLP.
Barak, che in seguito sarebbe Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano e poi nel 1999 primo ministro, in un una lunga intervista anni dopo l’operazione descrisse quanto avvenne quella notte.
Lui e altri due commando per non attirare l’attenzione delle guardie si vestirono da donne, con tanto di parrucche e trucco. Il resto del gruppo sbarcò sulla costa di Beirut dove si trovavano gli agenti del Mossad. Una volta arrivati nel quartiere di Verdun, tre squadre si sono intrufolate nei due edifici e hanno fatto saltare le porte degli appartamenti dei funzionari dell’OLP, mentre Barak e una squadra di supporto stavano fuori. L’operazione durò meno di otto minuti. Le tre squadre assassinarono Adwan, Najjar e Nasser e portarono con loro documenti che favorirono l’arresto di agenti dell’OLP in Cisgiordania.
L’Operazione “Primavera della Gioventù”, segnò un momento spartiacque per il destino del Libano, che divenne l’arena dello scontro tra Israele e i suoi nemici nella regione, come spiega Ynet. Il raid infatti ebbe conseguenze in Libano, dove il governo dell’allora primo ministro Saeb Salam, diede le dimissioni. Meno di un mese dopo, scoppiarono scontri tra l’esercito libanese e la guerriglia palestinese, che sfociò nella guerra civile del 1975-1990, durante la quale Israele invase e occupò parte del paese fino al ritiro nel 2000.
Dalla fine della guerra civile, il gruppo militante sciita Hezbollah, sostenuto dall’Iran, si è fatto avanti come principale minaccia per lo Stato d’Israele in Libano. Ma anche diverse fazioni palestinesi sono ancora presenti nel territorio libanese, in particolare Hamas, come dimostra il lancio di razzi verso il nord d’Israele, che ha risposto con attacchi mirati dell’aviazione.