Quindici anni fa Israele combatteva contro il Libano, e in uno dei più drammatici scontri di quella guerra che era appena iniziata moriva il Maggiore Benjiamin Hiillman. Il 20 luglio del 2006 durante la battaglia di Maroun al-Ras, Benjamin insieme ad altri soldati dell’unità di élite dell’esercito israeliano Egoz veniva ucciso dagli Hezbollah.
Il Maggiore Hillman, per gli amici “Benji”, aveva 27 anni, si era sposato da neanche un mese. Quando morì, durante la settimana di lutto (“Shivà”), in centinaia andarono a far visita alla sua famiglia nella casa di Ra’anana. E nei racconti di vita, nello scambio di ricordi, tra amici, commilitoni, e i famigliari di Benji, venne fuori che tra le numerose qualità del ragazzo vi era quella di aiutare sempre i soldati, specie quelli soli (che sono in Israele senza famiglia), di prendersi cura di loro.
Così questi racconti hanno ispirato i famigliari e gli amici a creare un progetto per far restare viva la memoria di Benji attraverso i valori che il giovane ha sempre portato avanti nella sua breve esistenza. E’ così che è nata la Benji Hillman Foundation, una fondazione che aiuta i soldati soli (“bodedim”) attraverso una serie di servizi ed il supporto di volontari. A Ra’anana, la città in cui è cresciuto Benjamin, dal 2013 c’è HaBayit Shel Benji (“la casa di Benji”), una vera e propria casa per i soldati soli, che comprende anche un centro di orientamento. La struttura ospita 87 persone, tra soldati e soldatesse, provenienti da tutto il mondo. Un progetto che perpetua il ricordo del giovane Benji nello spirito della solidarietà e della responsabilità reciproca.