Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Un esame della retina per la diagnosi dell’Alzheimer. Lo studio israeliano e americano

    Un semplice esame della retina può diagnosticare precocemente l’Alzheimer. Ricercatori israeliani e americani hanno sviluppato un metodo non invasivo per rilevare la malattia, ancor prima dell’insorgenza dei sintomi, identificando nella retina depositi di placche di beta amiloide, proteina presente anche nel cervello. 

    Allo studio hanno collaborato i medici del Dipartimento di Oftalmologia del Samson Assuta-Ashdod University Hospital, della Ben Gurion University nel Negev, del Wolfson Medical Center di Holon, della Sackler Medical School di Tel Aviv e del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista dell’Israel Medical Association ‘Harefuah’. 

    Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza irreversibile e progressiva, tuttora incurabile, che causa il declino delle capacità cognitive e la morte delle cellule cerebrali.

    “La retina è una membrana dell’occhio legata al sistema nervoso centrale, che è possibile esaminare facilmente grazie alla tecnologia di routine degli oculisti” scrivono i ricercatori. I fotorecettori della retina catturano la luce, che si trasforma in impulsi nervosi. Tramite il nervo ottico gli impulsi vengono inviati al cervello.

    “Sembra che i cambiamenti in questa parte dell’occhio riflettano processi patologici che avvengono nel cervello, incluso il morbo di Alzheimer” spiegano gli studiosi. La ricerca ha coinvolto dieci pazienti affetti da Alzheimer e sei sani, a cui è stata somministrata curcumina, principio attivo della curcuma, una spezia di colore giallo intenso. Questa sostanza si attacca alle placche di beta amiloide, rendendole visibili all’esame oftalmologico. Da ciò è risultato che le cellule retiniche delle persone affette da Alzheimer erano ‘colorate’ a causa della curcumina, cosa che non è apparsa nelle persone sane.

    “Tuttavia – sottolineano i ricercatori – è sempre necessario effettuare esami più ampi” a conferma dello sviluppo della malattia.

    CONDIVIDI SU: