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    INNOVAZIONE

    Ricerca israeliana: un metodo innovativo raddoppia il tasso di successo della fecondazione in vitro

    Arriva dall’Università di Tel Aviv un nuovo metodo grazie al quale le possibilità di successo della fecondazione in vitro aumentano sensibilmente. Il Prof. Natan T. Shaked, presidente del Dipartimento di Ingegneria Biomedica della TAU, insieme al suo team di ricerca, ha sviluppato una tecnologia innovativa che utilizza tecniche di imaging avanzate, in grado di mappare le strutture cellulari del liquido seminale senza procedure invasive. In questo modo i ricercatori possono osservare il mondo microscopico delle cellule riproduttive con dettagli senza precedenti e misurare parametri finora irraggiungibili, come massa cellulare, volume e integrità strutturale. Lo riporta Israel21C.
    Fino a questo momento, gli embriologi nella selezione si sono basati su criteri soggettivi, valutando principalmente la morfologia o la motilità dello sperma. Un metodo utilizzato comunemente prevede anche l’uso di coloranti chimici, che permettono un’ispezione migliore delle cellule spermatiche con il rischio però di danneggiarle durante il processo. “Attualmente, circa il 90% degli spermatozoi, che sembrano adatti agli embriologi, in realtà non soddisfano i criteri morfologici interni – ha spiegato il Prof. Shaked – La nostra tecnologia cambia tutto, offrendo un nuovo strumento per migliorare significativamente i risultati della fecondazione in vitro”.
    Il risultato di questo metodo è stato un incremento di quasi del doppio dei tassi di fecondazione in vitro, dal 34% al 65%. Secondo uno studio clinico presso il Barzilai Medical Center di Ashkelon, con questa tecnologia sono state portate a termine 20 gravidanze su 31 trasferimenti di embrioni in utero.
    La tecnologia è attualmente implementata in cliniche in tutto Israele (ad Ashkelon, Kfar Saba, Ramat HaHayal, Afula e Nahariya), così come a livello internazionale in California e Giappone.
    Il prof. Shaked lo descrive come uno strumento “innovativo ed essenziale per identificare gli spermatozoi, secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per i laboratori di fecondazione in vitro”.
    Attualmente il Prof. Shaked, insieme al suo team, sta sviluppando un metodo ancora più accurato per rilevare la frammentazione del DNA negli spermatozoi. “Il nostro obiettivo è fornire agli embriologi una tecnologia che consenta la selezione individuale degli spermatozoi in base a tre criteri essenziali: motilità, struttura interna e DNA non frammentato”, afferma Shaked. “Ciò consentirà agli embriologi di selezionare la cellula spermatica migliore per la fecondazione e di migliorare notevolmente i tassi di successo in questa procedura fondamentale”.
    Lo studio è stato pubblicato sulle principali riviste scientifiche ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’, ‘Advanced Science’ e ‘Fertility and Sterility’.

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