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    Nel 2026 verrà lanciato con la Nasa il primo telescopio spaziale israeliano

    Il Weizmann Institute of Science ha annunciato il lancio in orbita nel 2026 del primo telescopio spaziale israeliano, l’Ultraviolet Transient Astronomy Satellite, (ULTRASAT), che analizzerà l’universo alla ricerca di collisioni stellari.

     

    Il satellite sarà trasportato nello spazio dalla NASA. La missione,  che fa parte di una partnership appena firmata tra l’organizzazione statunitense e il ministero israeliano per l’Innovazione, la Scienza e la Tecnologia, è un progetto in collaborazione tra l’Agenzia spaziale israeliana e il Weizmann Institute of Science,

     

    ULTRASAT sarà costruito dalla divisione spaziale della Israel Aerospace Industries, che supervisionerà anche la missione dopo il lancio, e da Elbit Systems Electro-Optics. La costruzione di questo telescopio costerà circa 90 milioni di dollari.

     

    Come riportato nella nota dell’università israeliana, Il satellite rivoluzionerà la capacità di rilevare e analizzare eventi come fusioni di stelle di neutroni ed esplosioni di supernova. Il suo campo visivo è particolarmente ampio rispetto agli osservatori sulla Terra e sarà anche in grado di effettuare misurazioni della luce ultravioletta che non possono essere rilevate dalla superficie terrestre e fornirà avvisi in tempo reale su eventi transitori nello spazio. Gli scienziati sperano inoltre di utilizzare le capacità del satellite per saperne di più sull’impatto dei buchi neri sul loro ambiente.

     

    Il prof. Eli Waxman, astrofisico del Weizmann Institute of Science e capo ricercatore di ULTRASAT, lo ha definito un “progetto rivoluzionario che pone Israele in prima linea nella ricerca”.

     

    “La scienza rivoluzionaria richiede una tecnologia all’avanguardia”, ha affermato Uri Oron, direttore dell’Agenzia spaziale israeliana, che ha osservato come le capacità del telescopio sono “in prima linea negli sviluppi tecnologici”.

     

    “Siamo orgogliosi di unirci a questa partnership, uno sforzo internazionale che ci aiuterà a comprendere meglio i misteri dell’universo caldo e transitorio” ha sottolineato il dottor Mark Clampin, direttore della divisione astrofisica del quartier generale della NASA.

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