Skip to main content

Ultimo numero Maggio-Giugno 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    INNOVAZIONE

    Israele: per la prima volta un metal detector scova le schegge nei soldati feriti

    Grazie al segnale acustico di un normalissimo metal detector, il dottor Eyal Sela del Galilee Medical Center è in grado di individuare i proiettili e frammenti di metallo nel corpo dei pazienti nel giro di pochi minuti dal loro arrivo in sala operatoria. Un’idea che gli è venuta a marzo, “per frustrazione” ha affermato Sela al Times of Israel, mentre stava operando un soldato ferito dal fuoco di Hezbollah al confine settentrionale.
    Il proiettile aveva attraversato il volto del soldato e si era conficcato “in profondità nella base del cranio”. Dopo aver utilizzato raggi X e TAC, Sela era riuscito a localizzare il proiettile, ma ci aveva messo più di un’ora. Aveva bisogno di un modo più rapido per localizzare il frammento di metallo, e di avere qualcosa in tempo reale che lo guidasse, così ha pensato a un comunissimo metal detector, che ha acquistato online. Sela ha poi portato il metal detector sterilizzato nella sala operatoria dell’ospedale e si è messo al lavoro.
    “Il metal detector ha emesso un segnale acustico e mi ha immediatamente mostrato il punto esatto in cui tagliare la pelle per rimuovere i frammenti”, ha sottolineato il medico. Dopo circa dieci minuti era riuscito a rimuovere con successo tutti i frammenti. “Sono rimasto sbalordito di quanto fosse facile” ha ammesso.
    Sela ha affermato di aver finora utilizzato il metal detector per operare circa nove soldati feriti e ha presentato le sue scoperte all’Annual Meeting della Israeli Society of Otolaryngology-Head and Neck Surgery a metà giugno. Alcuni suoi colleghi ora utilizzano i metal detector durante gli interventi chirurgici, ha affermato, aggiungendo che si tratta anche di un modo per ridurre l’esposizione alle radiazioni dei raggi X. “Accolgo con favore iniziative come questa, che indicano un modo di pensare fuori dagli schemi”, ha affermato il Prof. Masad Barhoum, direttore del centro medico, in una dichiarazione, sottolineando che “dimostra la dedizione senza compromessi verso i nostri pazienti”.

    CONDIVIDI SU: