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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tavò: Due modi per esprimere gratitudine

    Di Redazione

    Questa parashà si apre con la mitzvà di portare ogni anno le primizie dei sette frutti di Eretz Israel (frumento, orzo, uva, fichi, melograni, olive, datteri) al Bet Ha- Mikdàsh, nel periodo che intercorre tra la festa di Shavu’òt e quella di Sukkòt. Arrivato al Bet Ha-Mikdàsh colui che portava le primizie doveva recitare le seguenti parole:             “Mio padre era un arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tetzè: La truffa con pesi e misure è peggiore del furto

    Di Donato Grosser

    Alla fine della parashà è scritto: “Non avrai nella tua borsa due pesi diversi, uno grande e uno piccolo. Né terrai a casa tua due misure diverse, una grande e una piccola. Avrai un peso regolare e giusto e una misura regolare e giusta, onde si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che l’Eterno ti concede; perché è abominevole all’Eterno tuo Dio…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Gli sposi sotto alla chuppà: chi va destra? Il valore delle usanze locali

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Mi è capitato in questi ultimi tempi di celebrare matrimoni in cui lo sposo o la sposa non erano romani, o sono stati invitati rabbini non romani, e ogni volta c’è stato un po’ di imbarazzo sul posizionamento degli sposi sotto la chuppà. Nella comune consuetudine romana la sposa si colloca alla destra dello sposo, in altri luoghi sta alla sua…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Gli sposi sotto alla chuppà: chi va destra? Il valore delle usanze locali

    Di Vittorio Robiati Bendaud

    Mi è capitato in questi ultimi tempi di celebrare matrimoni in cui lo sposo o la sposa non erano romani, o sono stati invitati rabbini non romani, e ogni volta c’è stato un po’ di imbarazzo sul posizionamento degli sposi sotto la chuppà. Nella comune consuetudine romana la sposa si colloca alla destra dello sposo, in altri luoghi sta alla sua…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shofetìm: Come si traduce shòchad in italiano?

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con il comandamento di nominare giudici e poliziotti per ogni tribù e per ogni città. Nel secondo versetto la Torà comanda di “Non alterare la giustizia, di non fare favoritismi, e di non accettare shòchad, perché lo shòchad accieca i saggi (pikchìm) e fuorvia (vaysalèf) le parole dei giusti (tzadikìm)”, (Devarìm, 16:19).            R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento a Devarìm cita il Midràsh…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La “triste e immeritata sorte” dello shewà e i diritti presi alla lettera

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Ho scelto come titolo per questa noterella un’espressione usata decenni fa da Dante Lattes quando volle aprire una discussione in difesa del mamzèr, la persona che nasce da una grave trasgressione sessuale che deve scontare colpe da lui non commesse. Seguì un dibattito in cui Lattes fu criticato, tra gli altri, da rav Elia Artom (tra i due non c’era…

    Cultura

    Il rabbino Yehudah Mintz di Padova: contro la maldicenza per i diritti delle donne

    Di Alberto Moshe Somekh

    “Mi sono soffermato molto sulle parole di R. Yehudah e vi ho trovato una sapienza prodigiosa, ancora più grande di ciò che si sente dire di lui… Emana una grande luce, vedendo la quale gli occhi non reggono, per la forza della sua luminosità e splendore…” E’ quanto un illustre contemporaneo scrive di R. Yehudah ben Eli’ezer ha-Levi Mintz, che…

    Cultura

    Il rabbino Yehudah Mintz di Padova: contro la maldicenza per i diritti delle donne

    Di Rav Alberto Sermoneta

    “Mi sono soffermato molto sulle parole di R. Yehudah e vi ho trovato una sapienza prodigiosa, ancora più grande di ciò che si sente dire di lui… Emana una grande luce, vedendo la quale gli occhi non reggono, per la forza della sua luminosità e splendore…” E’ quanto un illustre contemporaneo scrive di R. Yehudah ben Eli’ezer ha-Levi Mintz, che…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Reè: L’eccezionale benedizione a chi presta al prossimo

    Di Donato Grosser

    La conquista della Terra di Cana’an da parte degli israeliti impiegò sette anni e altrettanti anni furono necessari per assegnare i territori alle tribù e suddividere questi territori alle varie famiglie.             Dopo questi quattordici anni ebbe inizio il conto dei cicli settennali, come scritto nella parashà  di Behàr Sinai: “L’Eterno parlò a Moshè sul monte Sinai dicendo:  «Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di ‘Ekev: I miracoli della Guerra dei Sei Giorni

    Di Donato Grosser

    In questa parashà Moshè continua con raccomandazioni, consigli e ammonimenti al popolo che si appresta a entrare nella Terra Promessa sotto la guida di Yehoshua’: “Guardati bene  dal dimenticare l’Eterno tuo Dio omettendo di osservare i suoi precetti, le sue leggi e i suoi statuti che io ti comando oggi” (Devarìm, 8:11). Moshè avverte il popolo che dopo aver sconfitto i cananei ed essersi…