Dopo l’esilio babilonese e l’inizio della diaspora, il popolo ebraico si trovò nella condizione di non avere più un’autorità centrale come il Sinedrio che stabiliva ogni questione giuridica a cui ogni ebreo doveva attenersi. Nel corso dei secoli, nelle rispettive comunità fiorirono importanti Yeshivòt, Accademie rabbiniche, guidate da autorevoli Saggi che codificavano la Halachà in ragione del contesto storico e…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Lekh Lekhà: La matriarca Sarà in Egitto
La parashà si apre con il racconto delle peregrinazioni del patriarca Avraham: “L’Eterno disse ad Avram: Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado, e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Farò di te una grande nazione, ti benedirò, renderò grande il tuo nome e sarai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno, e maledirò coloro che ti malediranno;…
Parashà di Bereshìt: È solo felicità sotto la chuppà?
La sezione dello Shulchàn ‘Arùkh, Even Ha-’Ezer inizia con queste parole: “Ogni uomo è obbligato a prendere moglie...”. Questo perché nella nostra parashà vi è la mitzvà di “crescete e moltiplicatevi”. Il matrimonio viene fatto con la chuppà che rappresenta la casa dello sposo e i kiddushìn, cioè dando alla sposa un anello che fa sì che ella sia esclusivamente riservata al marito. Il matrimonio è quasi per tutti il giorno…
Parashà di Vezòt Haberakhà: Gli israeliti e l’arte vetraria
Prima di congedarsi dai figli d’Israele, come già aveva fatto il patriarca Ya’akòv, Moshè da’ la sua benedizione alle tribù d’Israele. La prima benedizione è per la tribù di Yehudà; seguono Levì, Binyamin e Yosef. La benedizione successiva è per le due tribù di Issakhàr e Zevulùn: “A Zevulùn disse: rallegrati Zevulùn quando esci [sui mari], e tu, Issakhàr, quando…
Hoshanà Rabbà e l'emozione degli ebrei romani
Hoshanà Rabbà non solo è l'ultimo giorno di sukkot, ma anche una ricorrenza piena di significati. In particolare, è chiamato anche "Il Piccolo Kippur", per l'importanza che riveste la teshuvà in questa giornata.Come lo scorso anno, il rispetto delle norme anticovid ha limitato gli accessi alle sinagoghe, ma non è mancata la partecipazione degli ebrei romani, i quali attendono sempre…
Sukkòt: Perché si legge Kohèlet nel sabato di Chol Hamo’èd Sukkòt?
Nel sabato di Chol Hamo’èd di Pèsach si usa leggere nel bet ha-kenèsset il Cantico dei Cantici (Shir Ha-Shirìm) composto da re Shelomò. A Shavu’òt si legge la meghillà di Rut e a Sukkòt si legge l’Ecclesiaste (Kohèlet), anch’esso composto da re Shelomò. Pèsach è la festa della liberazione dall’Egitto e dello “sposalizio” tra il Creatore e il popolo d’Israele; il Cantico dei Cantici che si legge a Pèsach è un’allegoria di questo amore tra l’Eterno…
Sukkot e l’acqua: binomio indissolubile tra uomo e vita – intervista a Rav Yacov Di Segni
Il 15 di Tishrì del calendario ebraico cade Sukkot, la festa delle capanne, che ricorda il peregrinare del popolo ebraico nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto. Shalom ha intervistato il Direttore dell’Ufficio Rabbinico della Comunità Ebraica di Roma, Rav Yacov Di Segni, per scoprire usi e precetti di questo giorno così gioioso.Il continuo spostarsi, la necessità di avere degli abitacoli, il…
Sukkot 5782: Il Lulav e la sua simbologia
Il primo giorno prenderete il frutto dell’albero d’ornamento, rami di palma, rami di alberi dalla fronda folta e salici dei torrenti…(Levitico 23:40). Il Lulav è l’insieme di quattro specie vegetali (un cedro, un ramo palma, tre di mirto e due di salice) che dobbiamo legare assieme e scuoterlo ai quattro angoli della terra durante le preghiere mattutine dei sette giorni di…
La festa di Succot – le capanne
“Qiddeshanu ha shelishit, la-chog et chag ha asif – abbiamo santificato la terza (dei Tre Pellegrinaggi) per festeggiare la festa del raccolto” Con queste parole inizia un antico pijut (poesia liturgica) che gli ebrei romani, che frequentano il Tempio spagnolo, cantano alla fine della tefillà di musaf dei due giorni di Succot. Nel pijut si inneggia al Signore che concede al…
Anche Roma si prepara alla festa di Succot
Il 15 di Tishrì del calendario ebraico cade Sukkot, la festa delle capanne, che ricorda il peregrinare del popolo ebraico nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto. Due sono le principali mitzvot della festa: in primo luogo, si deve trascorrere del tempo in Sukkà, dove per i 7 giorni della festa si mangia, si dorme, si studia; inoltre, durante le preghiere si…