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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pèsach a Roma nell’anno 70 prima dell’Era Volgare

    Di Donato Grosser

    Nello Shulchàn ‘Arùkh, in relazione al minhàg (usanza) di mangiare carne arrosto durante il sèder di Pèsach,rav Yosef Caro (Toledo, 1488-1575, Safed) scrive (O.C., 476:1): “Si mangia carne arrostita dove esiste l’usanza di mangiare arrosto nelle sere di Pèsach; dove non esiste questa usanza non si consuma carne arrostita. Questa è una misura istituita [dai Maestri] affinché la gente non dica che si mangia la carne del sacrificio di Pèsach. In…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le regole basilari del sèder

    Di Roberto Colombo

    Il Séder, che significa letteralmente “ordine”, è la particolare cerimonia che ha luogo nelle prime due sere di Pésach (in Israele solo la prima sera) attraverso la quale si celebra la fine della schiavitù egiziana e l’inizio della libertà del popolo d’Israele.La scelta del termine “Séder”, secondo l’opinione più comune, è dovuta al fatto che il rituale suddetto deve seguire…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Vino e matematica alla tavola del Seder

    Di Rav Jacov Di Segni

    1. A cosa corrispondo i quattro bicchieri di vino? I Maestri hanno prescritto di bere durante il Seder quattro bicchieri di vino: il primo durante il Qiddùsh, il secondo alla fine del Magghìd, il terzo alla fine della Birkat Hamazòn e il quarto alla fine dell’Hallèl. Il Talmud Yerushalmì spiega che sono in corrispondenza delle quattro espressioni di liberazione riferite a Moshè…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    L’ebraismo, una cultura autentica sempre contemporanea – Intervista a Rav Alberto Moshe Somekh

    Di Michelle Zarfati

    Dal 7 aprile è uscito in tutte librerie il nuovo saggio, edito dalla casa editrice Giuntina, di Rav Alberto Moshe Somekh, dal titolo “L’albero Capovolto”. Somekh è tra le più autorevoli e interessanti voci della Rabbanut italiana e dona ai lettori un testo profondo che nasce dall’esigenza di spiegare la “Torah orale” al pubblico. Ricco di temi di attualità e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Metzora’: Il penitente per eccellenza

    Di Donato Grosser

    Alla fine della parashà di Beha’alotekhà è raccontato che Miriam, sorella di Moshè, disse alcune parole critiche su di lui. Per questo fu punita con la tzara’at. Aharon chiese a Moshè di pregare per la guarigione della sorella maggiore dicendo: “Non lasciare che [Miriam] sia come un morto” (Bemidbàr, 12:12). Rashì (Troyes, 1040-1105) commenta che da qui impariamo che chi è colpito da tzara’at è paragonato a un morto.             R.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tazria: Perché per la malattia della tzara’at non si andava dal medico?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà vengono descritti i sintomi del fenomeno chiamato tzara’at. Colui che veniva afflitto da questa affezione cutanea doveva andare a farsi visitare da Aharon il kohen gadol o da uno dei sui figli.              R. ‘Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) che era medico, spiega che queste affezioni cutanee di cui parla la Torà erano diverse dalla lebbra e da altre terribili malattie simili che avevano colpito…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Sheminì: Chi fa una mitzvà riceve due berakhòt

    Di Donato Grosser

    La parashà  descrive quello che avvenne dopo i sette giorni dell’investitura (miluìm) di Aharon e dei suoi figli come kohanim. Nell’ottavo giorno, che era il giorno dell’inaugurazione del Mishkàn, Moshè chiamò Aharon, i suoi figli e gli anziani d’Israele, e disse ad Aharon di prendere un torello come sacrificio di espiazione per i peccati (chattàt) e un montone com olocausto (‘olà) (Vaykrà, 9:1-2).             Ai figli…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Le acque della Creazione

    Di Yarona Pinhas

    In occasione della Giornata mondiale dell’acqua pubblichiamo un estratto del libro di Yarona Pinhas “Onda sigillata”, edito da Giuntina.La Torà è maim chayyim, acque di vita«Come l’acqua si estende da una estremità all’altra del mondo, così la Torà è vita per il mondo. Come l’acqua discende dal cielo, così la Torà discende dal cielo. Come l’acqua rinfresca l’anima, così la…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Viaggio nell’Odessa ebraica

    Di Elisabetta Fiorito

    [contact-form][contact-field label="Nome" type="name" required="true" /][contact-field label="Email" type="email" required="true" /][contact-field label="Sito web" type="url" /][contact-field label="Messaggio" type="textarea" /][/contact-form] I cavalli di frisia, i sacchi di sabbia davanti alla famosa scalinata di Odessa progettata da Francesco Boffo e Avram Mel’nikov riportano alla memoria le immagini in bianco e nero del celebre film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, la corazzata Potëmkin. Il regista, di padre…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tzav: Lo stesso senso di missione per trentanove anni

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con queste parole: “L’Eterno parlò a Moshè dicendo: dai questo ordine (tzav) ad Aharon a i suoi figli: questo è l’insegnamento della ‘olà (olocausto)...” (Vaykrà, 6:1). L’olocausto era il sacrificio di un animale la cui carne doveva essere completamente fatta ardere sul mizbèach (altare).            R. Avigdor Burstein, rav del bet ha-kenesset dello Hekhàl Shelomò a Gerusalemme, fa notare che alla fine della parashà è scritto:…