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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vezòt Haberakhà: Un atto di vera benevolenza

    Di Donato Grosser

    Moshè rabbènu, il nostro maestro, morì  il 7 del mese di Adàr all’età di 120 anni, nell’anniversario della sua nascita (T.B., Sotà, 12b). Questo giorno è anche usato tradizionalmente per onorare i membri della Chevrà Kadishà, coloro che si occupano della sepoltura dei defunti. Nel Talmud babilonese (Sotà, 14a) è raccontato: “R. Simlai in una sua derashà disse: «La Torà inizia con un atto di benevolenza (ghemilùt…

    Cultura

    “Camminare nel tempo”. Un viaggio nell’ebraismo nel nuovo libro di Rav Roberto Della Rocca

    Di Michelle Zarfati

    Il tempo è sempre stato al centro delle grandi riflessioni intellettuali e filosofiche. Una delle più famose, ad esempio, è quella del filosofo francese Henri Bergson. Secondo il filosofo il nostro modo usuale di concepire il tempo come una successione di istanti della stessa durata, basato sul movimento delle lancette dell’orologio, è il frutto di un’operazione dell’intelletto, che “spazializza” il…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Una scritta in via Pannonia

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Via Pannonia è una bella strada romana del quartiere Appio Latino, appena fuori dalle mura aureliane. Da quelle parti abitano alcune famiglie di ebrei; e c’è anche un dato storico: nella Curia Generalizia delle Suore alla fine di quella via (Largo Pannonia 10) si nascosero durante l’occupazione nazista una sessantina di ebrei. I muri chiari dei palazzi vicino a Porta…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Haazìnu: Perché il popolo d’Israele vive per sempre

    Di Donato Grosser

    Nel suo ultimo discorso, Moshè esorta il popolo a seguire le vie dell’Eterno e ad evitare le gravi punizioni se trasgredissero i comandamenti. Il discorso di Moshè termina con parole di consolazione e di speranza: il popolo d’Israele rimarrà sempre in vita perché la sua presenza è indispensabile nonostante le  trasgressioni, che a rigor di legge giustificherebbero la loro dispersione.              Il Nachmanide (Girona, 1194…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Nell'ora di Ne'ilà 5783: il discorso di Rav Riccardo Di Segni

    Di Rav Riccardo Di Segni

    Pubblichiamo di seguito il discorso del Rabbino Capo di Roma Riccardo Shemuel Di Segni pronunciato nell’ora di Nei’la al Tempio Maggiore:Sappiamo tutti quanto drammatico sia stato per New York e per il mondo intero l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre del 2001. Ci si sarebbe aspettati, anche quest’anno, che nel giorno dell’anniversario il principale giornale di New York, il famoso…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La storia ebraica e il caro prezzo delle divisioni interne

    Di Sandro Di Castro

    “…Per quale motivo è stato distrutto il secondo Tempio? ....Perché c’era l’odio gratuito (tra fratelli)…” (Talmud Babilonese, Yomà – 9b) Quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sulla mia esperienza di ferito all’attentato del 9 ottobre 1982, mi sono posto il problema di non voler essere ripetitivo. In questi quarant’anni più volte ho raccontato la mia esperienza e le parole…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayèlekh: Cosa fa quel bebè nella sinagoga?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà vi sono le ultime due mitzvòt della Torà: la penultima è  la mitzvà dello Hakhèl, cioè di radunare tutto Israele a Gerusalemme ogni sette anni nel secondo giorno della festa di Sukkòt.  L’ultima è quella che ogni uomo d’Israele scriva un suo sefer Torà. Riguardo a quest’ultima mitzvà poiché pochi sono in grado di scrivere un sefer Torà, gia diversi secoli fa alcuni i maestri insegnarono che si può osservare la mitzvàfacendosi una biblioteca…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Due consigli per essere iscritti nel libro della vita

    Di Roberto Colombo

    Dichiarò Rabbì Keruspedài: disse Rabbì Yochanàn che vi sono tre libri aperti a Rosh Hashanà: uno per i veri malvagi, uno per i veri giusti e uno per coloro che si trovano in una fase intermedia. I veri giusti sono subito iscritti nel libro della vita, i veri malvagi in quello della morte e per coloro che si trovano in…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rosh ha shanà e Kippur, un momento per pensare anche al prossimo

    Di Rav Alberto Sermoneta

    Il primo mese del calendario ebraico, istituito dai Maestri del talmud, celebra il Signore D-o come Creatore dell'Universo e, in particolare, nel giorno di Rosh ha Shanà lo si celebra come Creatore dell'essere più "perfetto": l'uomo. L'umanità può essere definita, secondo i vari racconti del libro di Bereshit, il fine e lo scopo di tutta l'opera creativa, in quanto questa…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Nitzavìm: A cosa devono servire le sofferenze?

    Di Donato Grosser

    Questa è una delle più brevi parashòt  della Torà. Nella maggior parte degli anni viene letta insieme con quella successiva di Vayèlekh. Quest’anno viene letta da sola. Essa inizia con queste parole: “Voi siete rimasti oggi tutti davanti al Signore, Iddio vostro, i vostri capi [di migliaia, di centinaia], i vostri capi di tribù, i vostri anziani e i vostri sovraintendenti, tutti gli…