I nostri antenati apparentemente non avevano grandi difficoltà quando dovevano osservare la mitzvà di mangiare matzà. I Maestri hanno stabilito che per uscire d’obbligo bisogna consumare la misura di un’oliva e tutti sapevano cos’era un’oliva. Negli ultimi anni sono stati pubblicati articoli e anche un libro per spiegare cosa sia la misura di un’oliva, in ebraico ka-zait. Nello Shulchàn ‘Arùkh, nella sezione…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Pesach 5783
“Per noi è meglio servire l’Egitto che morire nel deserto” (Shemot 14:12). Questa era la voce di protesta che si alzò da qualcuno del popolo contro Mosè, in un momento di grave crisi, appena usciti dall’Egitto, con l’esercito del Faraone alle spalle e il mare davanti che sembrava una barriera invalicabile. In quel momento bisognava scegliere tra la schiavitù e…
Parashà di Tzav: Il nostro Bet ha-Mikdàsh virtuale
La parashà si apre con queste parole: “L’Eterno parlò a Moshè dicendogli: Tzav, da’ ordini ad Aharon e ai suoi figli dicendo loro così: Questa è la legge della ‘olà [l’olocausto, il sacrificio che andava fatto totalmente ardere sul mizbèach]; la ‘olà rimarrà sulla pira che si trova in mezzo al mizbèach tutta la notte fino al mattino. Così il fuoco del mizbèach verrà mantenuto acceso su di esso” (Vaykrà,…
Parashà di Vaykrà: Profezia e korbanòt
L’ultima parashà del libro di Shemòt aveva descritto la costruzione del mishkàn, il tabernacolo mobile che accompagnò gli israeliti nel deserto per trentotto anni. Ora la prima parashà del libro di Vaykrà inizia con la descrizione dei korbanòt, le offerte sacrificali da portare nel mishkàn.R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento al libro di Vaykrà(ed. Inglese, Feldheim, 2000, p. 5) fa notare che la parashà inizia con le seguenti parole: “Ed Egli chiamò…
«Fare volontariato con energia e consapevolezza: ecco lo spirito del Good Deeds Day» - Intervista a Kaynan Rabino
Kaynan Rabino, vicepresidente di Vision Ventures, sezione della Ted Arison Family Foundation che opera nel no profit, e organizzatore del Good Deeds Day, ha visitato Roma per vedere da vicino la Giornata delle buone azioni organizzata dal Centro Servizi Volontariato Lazio (CSV) con il Villaggio di Insieme per il Bene Comune e in collaborazione con Run Rome - The Marathon.…
Le quattro piccole parashòt del mese di Adàr
R. Shelomo Yosef Zevin (Beralrus, 1888-1978, Gerusalemme) nel suo libro Ha-Mo’adìm be-Halakhà dedicò un capitolo separato all’argomento delle quattro piccole parashòt che normalmente vengono lette nel mese di Adàr. La lettura di queste piccole parashòt viene fatta dopo la parashà settimanale prima della haftarà e sono chiamate le parashòt di Shabbàt Shekalìm, di Shabbàt Zakhòr, di Shabbàt Parà e di Shabbàt Ha-Chòdesh. Nel 5783 quest’ultima viene letta dopo Vayakhèl-Pekudè. R. Zevin fa notare che nelle opere di Halakhà viene data particolare importanza a…
Parashà di Ki Tissà: Quanti sabati ci sono?
Dopo aver dato le istruzioni per la costruzione del mishkàn, il tabernacolo mobile che accompagnava gli israeliti nel deserto, la Torà interrompe l’argomento per parlare della mitzvà di osservare lo shabbàt, con queste parole: “L’Eterno disse a Moshè dicendo così: «Parla ai figli d’Israele in questi termini: Badate bene di osservare i Miei sabati, poiché esso [il sabato] è un segno tra Me e voi…
Purìm: una nazione dispersa e isolata
Nella meghillà di Ester è scritto che Hamàn andò dal re Achashverosh (Assuero) chiedendo l’autorizzazione di sterminare gli ebrei nel suo impero. Hamàn disse: “Vi è una nazione dispersa e isolata tra le nazioni in tutte le province del tuo regno. Le loro leggi sono diverse da quelle di tutti gli altri. Non osservano le leggi del Re. E non si addice…
Parashà di Tetzavè - Shabbàt Zakhòr: La mitzvà di ricordare il male che ci fece ‘Amalèk
Il sabato che precede Purim è denominato Shabbàt Zakhòr, il sabato del ricordo. Nella Torà è scritto che è mitzvà ricordare il male che ci fece ‘Amalèk con queste parole: “Ricordati di ciò che ti fece ‘Amalèk, durante il viaggiò dell’uscita dall’Egitto. Il quale ti assalì per la via, e, senza temere Iddio, ti trucidò tutti i deboli rimasti indietro, mentre tu eri stanco e…
Parashà di Terumà: Prendere per dare
Dopo aver ricevuto la Torà al Monte Sinai, l’Eterno disse a Moshè di chiedere ai figli d’Israele di donare i materiali necessari per la costruzione del mishkàn. Il mishkàn era il tabernacolo mobile che li avrebbe accompagnati per il viaggio nel deserto fino ad Eretz Israel. Queste donazioni erano chiamate “terumà”. Cosa significa “terumà”? R. Shabbetai Bass (Polonia, 1641-1718) autore del super commento Siftè Chakhamìm a quello…