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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Emòr: ’Omer e conteggio del ’Omer

    Di Donato Grosser

    Nella parashà è scritto: “L’Eterno parlo con Moshè e gli disse: Parla ai figli d’Israele e dirai a loro: Quando sarete entrati nel paese che vi do e ne mieterete il suo raccolto, dovrete portare al kohèn la misura di un ‘omerdella prima mietitura. Il kohèn lo presenterà nel modo prescritto [nel Bet Ha–Mikdàsh] davanti all’Eterno affinché vi renda graditi; lo farà nel giorno successivo al Yom Tov” (Vaykrà,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Kedoshìm: I bei tempi quando si era disonesti nella sinagoga!

    Di Donato Grosser

    In questa parashà è scritto: “Non commettete iniquità nella giustizia, nelle misure di lunghezza, nelle misure di peso e nelle misure di capacità: dovrete avere bilance eque, pesi equi, efà equa (l’efà è una misura di capacità per solidi) e hin equo (il hin è una misura di capacita per liquidi). Io sono l’Eterno vostro Dio che vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto” (Vaykrà, 19:36-37). Nel Midràsh Sifrà (84) i…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Acharè Mot: Chi è adatto a fare l’ufficiante nel giorno di Kippur?

    Di Donato Grosser

    La prima parte di questa parashà (Vaykrà, 16: 1-34) è dedicata alla descrizione del servizio che il  Kohèn Gadòl doveva fare nel Miskhàn (e poi a Gerusalemme nel Bet Ha-Mikdàsh) nel giorno di Kippur. In questo giorno il Kohèn Gadòl doveva confessare i peccati suoi e della sua famiglia, quelli degli altri kohanìm e quelli di tutto il popolo d’Israele. In quel giorno poteva e doveva anche entrare nel Kòdesh Ha-Kodashìm, la…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Ki Tazrìa: L’ottavo giorno

    Di Donato Grosser

    R. Joseph Pacifici (Firenze, 1928-2021, Modiin Illit) in Hearòt ve-He’aròt (p. 122) commenta il versetto di questa parashà nel quale è scritto che la milà deve essere fatta nell’ottavo giorno (Vaykrà, 12:3). Questo significa che la milà non può essere fatta prima dell’ottavo giorno. E se per qualche motivo non può essere fatta nell’ottavo giorno è mitzvà  farla quando si può, anche se la…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Sheminì: Fiaschi nuovi ma senza buon vino

    Di Donato Grosser

    In questa parashà, la Torà descrive cosa avvenne nell’ottavo giorno dopo i sette giorni dell’inaugurazione del Mishkàn e dell’investitura dei kohanìm.  Era anche il capo mese di Nissàn ed era destinato ad essere un giorno di celebrazione e di festa. Fu invece un giorno di lutto per tutto il popolo. Dopo che Aharon e i suoi figli ebbero eseguito gli ordini…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La ricerca interiore nella sera di Pèsach

    Di Donato Grosser

    Rav Yosef Shalom Elyashiv (Lituania, 1910-2012, Gerusalemme), in Divrè Aggadà (p. 482) intitola una sua derashà su Pèsach “Il ricordo del passato e la ricerca interiore nella sera di Pèsach”.  In ogni generazione siamo obbligati a vedere noi stessi come se fossimo usciti dall’Egitto, a ricordare il passato e come siamo arrivati alla notte di Pèsach.             Re Davide dopo aver sconfitto i nemici e portato pace al suo regno scrisse nel  libro…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pesach, l’obbligo di mangiare matzà e la misura delle olive

    Di Donato Grosser

    I nostri antenati apparentemente non avevano grandi difficoltà quando dovevano osservare la mitzvà di mangiare matzà. I Maestri hanno stabilito che per uscire d’obbligo bisogna consumare la misura di un’oliva e tutti sapevano cos’era un’oliva. Negli ultimi anni sono stati pubblicati articoli e anche un libro per spiegare cosa sia la misura di un’oliva, in ebraico ka-zait.   Nello Shulchàn ‘Arùkh, nella sezione…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Pesach 5783

    Di Rav Riccardo Di Segni

    “Per noi è meglio servire l’Egitto che morire nel deserto” (Shemot 14:12). Questa era la voce di protesta che si alzò da qualcuno del popolo contro Mosè, in un momento di grave crisi, appena usciti dall’Egitto, con l’esercito del Faraone alle spalle e il mare davanti che sembrava una barriera invalicabile. In quel momento bisognava scegliere tra la schiavitù e…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tzav: Il nostro Bet ha-Mikdàsh virtuale

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con queste parole: “L’Eterno parlò a Moshè dicendogli: Tzav, da’ ordini ad Aharon e ai suoi figli dicendo loro così: Questa è la legge della ‘olà [l’olocausto, il sacrificio che andava fatto totalmente ardere sul mizbèach]; la ‘olà rimarrà sulla pira che si trova in mezzo al mizbèach tutta la notte fino al mattino. Così il fuoco del mizbèach verrà mantenuto acceso su di esso” (Vaykrà,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vaykrà: Profezia e korbanòt

    Di Donato Grosser

    L’ultima parashà del libro di Shemòt aveva descritto la costruzione del mishkàn, il tabernacolo mobile che accompagnò gli israeliti nel deserto per  trentotto anni. Ora la prima parashà del libro di Vaykrà inizia con la descrizione dei korbanòt, le offerte sacrificali da portare nel mishkàn.R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nel suo commento al libro di Vaykrà(ed. Inglese, Feldheim, 2000, p. 5) fa notare che la parashà inizia con le seguenti parole: “Ed Egli chiamò…