Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashot di Chukkat e Balak

    Di Donato Grosser

    Parashà di Chukkàt: Le guerre che potevano essere evitate            Dopo quasi quarant’anni nel deserto era arrivato il momento di entrare nella Terra Promessa. Il popolo si trovava a Kadèsh, al confine sud-occidentale del paese. La via più diretta passava attraverso il territorio di Edòm, i discendenti di Esaù.  L’Eterno aveva proibito al Moshè di condurre il popolo di forza nel territorio degli edomiti con…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Intelligenza artificiale e metaverso, implicazioni etiche e pratiche al centro del Festival Ebraica

    Di Sarah Tagliacozzo

    Siamo tutti curiosi di scoprire come sarà il mondo tra uno, cinque, dieci anni. Saremo tutti immersi nella realtà virtuale? Frequenteremo quotidianamente il metaverso? Come? Quali sono i pericoli? Quali sono i problemi pratici, educativi, etici del metaverso e dell’intelligenza artificiale? Sapremo distinguere la verità? Che conseguenze avrà il metaverso sull’educazione e la socialità dei più giovani? Proprio questi spunti…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Kòrach: La prova del ketòret

    Di Donato Grosser

    Nel trattato Sanhedrin (110a) è raccontato che Yosef nascose tre tesori in Egitto: uno fu scoperto da Kòrach, che diventò immensamente ricco; il secondo fu scoperto dall’imperatore Antonino e il terzo è ancora lì e verrà scoperto nel futuro.             R. Mordekhai Hakohen (Safed, 1523-1598, Aleppo) in Siftè Kohèn esamina come avvenne che Kòrach scoprì queto tesoro. A tale scopo egli cita il versetto dove  il Santo Benedetto…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Shelàkh: Esploratori e spie

    Di Donato Grosser

    In questa parashà viene raccontato cosa avvenne prima, durante e dopo il viaggio dei dodici rappresentanti delle tribù d’Israele inviati da Moshè, su richiesta del popolo, per esplorare la terra di Canaan. Al loro ritorno, dopo quaranta giorni, essi vennero da Moshè e da Aharon e da tutta l’assemblea d’Israele: “Gli raccontarono e dissero: Siamo arrivati nel paese  dove ci avevi mandato ed…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Beha’alotekhà: Quali sono i momenti di crisi?

    Di Donato Grosser

    Questa parashà descrive la mitzvà data a Moshè di fabbricare due trombe d’argento. Lo scopo delle trombe era molteplice. Il primo motivo per dover disporre di due trombe d’argento è spiegato all’inizio del decimo capitolo dove è scritto: “L’Eterno parlò ancora a Moshè, dicendo: Fatti due trombe d’argento; le farai d’argento battuto; ti serviranno per convocare la comunità e per far partire gli accampamenti” (Bemidbàr,…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Nassò: Fate un argine alla Torà

    Di Donato Grosser

    Nella parashà sono elencate le mitzvòt  del nazireo (nazìr). Il nazìr faceva voto di astenersi dal vino per un mese. E non doveva astenersi solo dal vino. Nella Torà è scritto: “Si astenga dal vino giovane e dal vino invecchiato; non beva aceto di vino giovane e aceto di vino invecchiato, non beva infuso d’uva né mangi uva fresca o secca. Per tutta la durata del…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La festa di Shavu’ot: La Torà è un tesoro per tutto il mondo

    Di Donato Grosser

    R. Avraham Kroll (Lodz,1912-1983, Gerusalemme) in Bepikudèkha Asìcha (p. 499) fa notare che nella tefillàdi Shavu’ot non diciamo “Yom mattàn toratènu” il giorno in cui ci fu data la Torà”, come nelle altre feste: di Kippur diciamo “il giorno di Kippur”; di Pèsach, “il giorno della nostra libertà“; di Sukkòt, il giorno della nostra felicità”. Di Shavu’ot diciamo invece “zemàn mattàn toratènu”, il  tempo in cui ricevemmo la Torà. Questa espressione…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Bemidbàr: Perché i leviti erano così pochi?

    Di Donato Grosser

    La parashà  inizia con l’ordine di contare i figli d’Israele: “L’Eterno parlò a Moshè, nel deserto di Sinai, nella tenda della radunanza, il primo giorno del secondo mese, nel secondo anno dell’uscita dei figli d’Israele dal paese d’Egitto, e disse: contate tutta la radunanza dei figli d’Israele secondo le loro famiglie, per le case paterne, enumerandole per nome, ogni maschio individualmente. Dai…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Bechukkotày: La terra desolata

    Di Donato Grosser

    Nella parashà la Torà annuncia tutta una serie di punizioni per il popolo d’Israele se non osserverà il patto con l’Eterno. Una delle trasgressioni è quella di non osservare la mitzvà della shemità che prescrive di lasciare riposare la terra nel settimo anno. L’esilio è una punizione appropriata per la mancata osservanza di questa mitzvà. In conseguenza dell’esilio nella Torà è scritto: “Allora la terra compirà i…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Cosa si celebra a Lag Ba’omer?

    Di Donato Grosser

    Nel Tamud babilonese (Yevamòt, 62b) è raccontato: “Disse r. Akivà: se uno ha studiato Torà da giovane, la studi anche da vecchio; se ha avuto discepoli da giovane, ne abbia anche da vecchio, come è detto: "Semina di mattina, ecc.". [Così fece r. Akivà sul quale è raccontato che] aveva dodicimila coppie di discepoli nel territorio da Gevat ad Antipatris…