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Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mikètz: Chi era sospettato di aver rubato la coppa del Viceré?

    Di Donato Grosser

    Quando i fratelli di Yosef vennero in Egitto per la prima volta a comprare grano per via della carestia nella terra di Canaan (Bereshìt, 42:3), lasciarono a casa Binyamin perché il padre Ya’akov temeva che gli capitasse una disgrazia come era successo a Yosef (ibid., 4). Yosef e Binyamin erano i soli figli di Rachel, la moglie prediletta di Ya’akov.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La metastoria del miracolo di Chanukkà

    Di Rav Ariel Di Porto

    In una lezione su Chanukkà rav Ezrà Bick nota un fatto interessante: nella nostra storia e nelle nostre festività abbiamo tanti elementi miracolosi, ma questi non rappresentano mai il centro delle nostre celebrazioni. Durante l’uscita degli ebrei dall’Egitto sono avvenuti molti miracoli, ma ciò che intendiamo ricordare è la liberazione dalla schiavitù, e non il miracolo stesso, e così per…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Il silenzio di D-o al centro del nuovo appuntamento del dialogo interreligioso

    Di Ruben Caivano

    Il silenzio di D-o è uno dei temi più difficili e profondi della religione, presente fin dalle origini del pensiero umano. Su questo argomento si sono confrontati, in un incontro organizzato dalla Comunità Ebraica di Roma e dal Vicariato di Roma presso il Centro Ebraico Pitigliani, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e Monsignor Ambrogio Spreafico, moderati da…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayèshev: ”Le mie prigioni”

    Di Donato Grosser

    Mi chiamo Yosef, figlio di Ya’akòv. Sono nato a Charàn nel podere del mio prozio Lavàn. Sono l’undicesimo di dodici fratelli. Quando avevo diciassette anni e accudivo al gregge di famiglia, cercavo di spiegare ai miei fratelli maggiori che mi intendevo di questioni pecorine molto più di loro (Sforno). Mio padre se ne rese conto e mi diede una tunica…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Per un paio di scarpe

    Di Ester Pavoncello

    La vendita di Yosef da parte dei suoi fratelli è una storia emblematica. Triste immaginare il momento in cui dopo averlo gettato in un pozzo, vuoto di acqua, pieno di scorpioni e serpenti, decidono di tirarlo fuori, per venderlo come schiavo. Primo figlio di Rachel, ritenuto un miracolo data la sua sterilità, egli crebbe come un figlio prediletto. Non faceva…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    L’anima vuole servire il Signore

    Di Ester Pavoncello

    È importante capire la grandezza dell’anima e cercare di identificarsi con essa: così riuscirà ad influire secondo la sua vera potenza sull’individuo. L’uomo è composto di anima e corpo. Cosa sia il corpo, ciascuno lo vede, lo percepisce. Cosa sia l’anima, è un grande enigma. I raggi solari, la cui fonte è il sole, sono un esempio: se poniamo un…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayshlàkh: “Non svegliare il can che dorme”

    Di Donato Grosser

    In questa parashà leggiamo che al suo ritorno da Charàn, Ya’akòv venne a sapere che il fratello Esaù, che ventidue anni prima aveva affermato che l’avrebbe ucciso per avergli portato via la benedizione paterna, stava venendo incontro a lui con quattrocento uomini armati. Un vero esercito per quei tempi. Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento a questa parashà…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Rabbia: una sfida spirituale

    Di Ester Pavoncello

    Se non mi arrabbio, le cose non si muovono. Pretendiamo di non arrabbiarci mai? Fa bene trattenersi e tenere tutto dentro? I medici dicono che è dannoso per la salute. È possibile cambiare questa natura? Vediamo cosa insegnano i Maestri, partendo dal presupposto che la missione di ciascuno è migliorarsi. Durante la vita siamo soggetti a sfide difficili, ma possiamo…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayetzè: Da Ya’akov impariamo come sopravvivere nell’esilio

    Di Donato Grosser

    Ya’akòv aveva lavorato presso il suocero Lavàn per vent’anni; quattordici anni per Lea e Rachel, le due figlie di Lavàn, e altri sei anni quando Lavàn aveva insistito che restasse con lui. Lavan gli aveva offerto un contratto di lavoro poco favorevole che, grazie a Dio, si rivelò invece molto favorevole per Ya’akòv. Nella Torà è scritto cosa avvenne in…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Toledòt: Yitzchàk, un modello di dedizione ai figli.

    Di Donato Grosser

    Yitzchàk sposò Rivkà all’età di quaranta anni e Rivkà, secondo il Seder ‘Olam (una cronologia degli eventi biblici composta nel secondo secolo dell’era volgare), ne aveva quattordici. La nascita dei due figli non fu facile. Rivkà non riusciva a concepire e solo dopo tante preghiere ebbe i due gemelli Esaù e Ya’akòv, quando Yitzchàk aveva sessanta anni (Bereshìt, 25:26). Solo…