
È curata da un ex agente del Mossad, la mostra itinerante ‘Operation Finale’ sulla cattura e il processo del gerarca nazista Adolf Eichmann, lo spietato ideatore della cosiddetta ‘Soluzione Finale’ – lo sterminio sistematico di milioni di ebrei. L’esposizione, presentata dal Beit Hatfutsot – Museo del Popolo Ebraico – ANU, sarà inaugurata il prossimo 26 marzo al Museo del Cinema di Potsdam, in Germania.
Fotografie, filmati, oggetti e documenti desecretati illustrano la drammatica storia dietro l’inseguimento e la cattura ad opera di una squadra di agenti segreti israeliani del criminale nazista in Argentina nel 1960, la sua estradizione e il successivo processo. La mostra multimediale presenta 60 reperti originali e 70 fotografie: mappe, fascicoli stampati, documenti falsificati a mano e un paio di occhiali usati per oscurare la vista di Eichmann durante l’arresto. C’è anche una riproduzione della cabina di vetro antiproiettile usata al suo processo del 1961 in Israele.
“Presentare la mostra ‘Operation Finale’ in Germania, ottant’anni dopo la fine della guerra, è un momento altamente significativo e simbolico – ha affermato Irina Nevzlin, presidente dell’ANU – Non è solo una testimonianza del potere della giustizia storica, ma anche un promemoria del nostro impegno nel garantire che la memoria della Shoah e l’eredità del popolo ebraico continuino a risuonare chiaramente”. “In un momento in cui l’antisemitismo è di nuovo in aumento, ricordiamo al mondo che il popolo ebraico vive non solo nella storia, ma anche nel presente e nel futuro”, ha aggiunto Nevzlin.
Prima di arrivare a Potsdam, la mostra è stata presentata circa un anno fa a Monaco di Baviera e in precedenza è stata esposta in diverse città degli Stati Uniti.